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Se due miliardi vi sembran pochi

Abbiamo provato a leggere le condizioni d’uso di Facebook, armatevi di pazienza se intendete provarci anche voi, perchè i link abbondano. Ci sono sempre approfondimenti a questo o quell’altro link per saperne di più.

 

 

In ogni caso alla fine del nostro giro fra “terms & conditions” abbiamo capito che su Facebook non si potrebbe fare nulla di quello che ognuno di noi regolarmente mette in pratica, e che sostanzialmente se hai un profilo su Facebook, sei di Facebook. Di loro proprietà, intendiamo.

 

 

<< l’utente accetta di utilizzare Facebook  a suo rischio e pericolo>>

[cit. dalle condizioni d’uso di Facebook]

 

 

Il nostro intento è mettere in evidenza alcuni punti dell’accordo con la piattaforma su cui siamo tutti, ma proprio tutti, (1.94 mld di utenti attivi al mese nel mondo secondo gli ultimi dati) per sottolineare che non c’è differenza fra mondo reale e mondo digitale. Perché i social, la rete,  sono parte del nostro quotidiano, della nostra cultura;  e che non sempre leggiamo e comprendiamo le “loro” regole d’ingaggio, ma che invece,  è importante – very very much -  leggerle, per comprendere ancora più a fondo che quel mondo è proprio il nostro stesso identico  mondo.   Il bello è che Facebook mette chiunque nella condizione di leggere le sue terms&conditions, le traduce pure in svariare lingue,  ma chi di noi lo ha mai fatto, – leggerle intendiamo -  e per intero?

 

 

Proviamo  insieme a scorrerle  – le regole dei social – cominciando dal più noto e diffuso dei network sociali, e  proviamo a commentarle, proviamo a porci e porvi delle domande, proviamo a coinvolgere degli esperti. Lo faremo a partire da oggi con Facebook e poi con altre piattaforme sociali e motori di ricerca, per instillare sani dubbi e briciole di consapevolezza in tutti noi. Auguri a tutti e …

 

 

Buona lettura.

 

 

Subito dalle prime righe dell’accordo FB mette in chiaro che se qualcosa non andasse bene, se qualche condizione non ci tornasse, ahi noi, dovremmo armarci di un buon traduttore magari anche con qualche tipo di preparazione legale,  perchè : << in caso di conflitto con qualsiasi degli accordi tradotti sarà la versione inglese a prevalere >>.

 

 

Come dire: noi (di Facebook) ci siamo sforzati di tradurre ma se  l’avessimo fatto male non sarebbe un problema  perchè fra tutti i “termini e le condizioni” tradotte, vince sempre la versione originale del testo, quello in lingua inglese.

 

 

Se questo non bastasse a cominciare ad impensierirci,  l’accordo precisa inoltre che ogni controversia (punto 15)  sarà dibattuta  nel tribunale del distretto federale statunitense della California e secondo le leggi del medesimo stato:

 

 

<< 15. Controversie

  1. Qualsiasi reclamo, diritto sostanziale o disputa (“reclamo”) tra l’utente e Facebook, derivante dalla presente Dichiarazione o dall’utilizzo di Facebook o ad essa relativo, verrà risolto esclusivamente nel tribunale del distretto federale statunitense della California settentrionale o in un tribunale situato a San Mateo County. L’utente accetta di sottostare alla giurisdizione personale dei tribunali sopracitati allo scopo di portare avanti tali controversie. La presente Dichiarazione, nonché qualsiasi reclamo che possa insorgere tra le parti, sono regolate dalle leggi dello stato della California, indipendentemente dai conflitti delle disposizioni di legge.

  2. … Anche se forniamo delle regole per la condotta degli utenti …  non siamo responsabili dei contenuti o delle informazioni che gli utenti trasmettono o condividono su Facebook. Non siamo responsabili delle informazioni o dei contenuti offensivi, inappropriati, osceni, illegali o in altro modo deplorevoli presenti su Facebook. Non siamo responsabili della condotta, sia online che offline, degli utenti di Facebook.

  3. CI IMPEGNIAMO A MANTENERE FACEBOOK ATTIVO, ESENTE DA ERRORI E SICURO, MA L’UTENTE ACCETTA DI UTILIZZARLO A SUO RISCHIO E PERICOLO. … >> 

 

 

Il neretto è una nostra sottolineatura,  il maiuscolo è proprio così, nei termini del regolamento.

 

 

I contenuti

 

<<2. Condivisione dei contenuti e delle informazioni

L’utente è il proprietario di tutti i contenuti e le informazioni pubblicate su Facebook e può controllare il modo in cui vengono condivisi mediante le impostazioni sulla privacy e le impostazioni delle applicazioni. Inoltre:

  1. Per quanto riguarda i contenuti protetti dal diritto di proprietà intellettuale, ad esempio foto e video (“Contenuti PI”), l’utente ci concede le seguenti autorizzazioni, soggette alle impostazioni sulla privacy e alle impostazioni delle applicazioni: l’utente ci fornisce una licenza non esclusiva, trasferibile, che può essere concessa come sottolicenza, libera da royalty e valida in tutto il mondo, che consente l’utilizzo dei Contenuti PI pubblicati su Facebook o in connessione con Facebook (“Licenza PI”). La Licenza PI termina nel momento in cui l’utente elimina il suo account o i Contenuti PI presenti nel suo account, a meno che tali contenuti non siano stati condivisi con terzi e che questi non li abbiano eliminati.

Nota Bene: quest’ultimo periodo fa sorgere non pochi dubbi sulla traduzione. Un controllo al testo originale ci fa capire che i contenuti nostri condivisi con terzi rimangono a disposizione di Facebook anche quando ci cancelliamo, perchè rimangono sulle bacheche delle persone con cui li abbiamo condivisi.

 

4. Quando l’utente pubblica contenuti o informazioni usando l’impostazione “Pubblica”, concede a tutti, anche alle persone che non sono iscritte a Facebook, di accedere e usare tali informazioni e di associarle al suo profilo (ovvero al suo nome e alla sua immagine del profilo).>>

 

Qualcosa non torna siamo o non siamo proprietari dei contenuti che pubblichiamo?

 

Sulla sicurezza (punto 3 del documento di Facebook) il messaggio è: noi facciamo il possibile per controllare, ma siete voi e rimanete sempre voi quelli che rischiano, e quindi siete e rimanete sempre voi a dover stare attenti a quello che pubblicate sempre e comunque.

 

 

<< non usare Facebook per scopi illegali, ingannevoli, malevoli o discriminatori>> (punto 9 della parte 3 dedicata alla sicurezza)

 

 

Anche il punto 4 ci pare importante:

 

 

<<4. Registrazione e sicurezza dell’account

Gli utenti di Facebook forniscono il proprio nome e le proprie informazioni reali e invitiamo tutti a fare lo stesso. Per quanto riguarda la registrazione e al fine di garantire la sicurezza del proprio account, l’utente si impegna a:

  1. non fornire informazioni personali false su Facebook o creare un account per conto di un’altra persona senza autorizzazione;
  2. non creare più di un account personale;
  3. non creare un altro account senza la nostra autorizzazione, se l’account originale viene disabilitato;
  4. non usare il proprio diario personale principalmente per ottenere profitti commerciali, ma usare piuttosto una Pagina Facebook a tale scopo;
  5. non usare Facebook se non ha compiuto 13 anni;
  6. non usare Facebook se è stato condannato per crimini sessuali;
  7. assicurarsi che le proprie informazioni di contatto siano sempre corrette e aggiornate;
  8. non condividere la propria password (o, nel caso degli sviluppatori, la chiave segreta) né consentire ad altre persone di accedere al proprio account o di eseguire qualsiasi altra azione che potrebbe mettere a rischio la sicurezza del suo account;
  9. non trasferire a terzi il proprio account (compresa qualsiasi Pagina o applicazione di cui è amministratore) senza previa autorizzazione scritta di Facebook.
  10. Se l’utente seleziona un nome utente o un identificatore analogo per il proprio account o la propria Pagina, ci riserviamo il diritto di rimuoverlo o reclamarlo, se appropriato (ad esempio, se il proprietario di un marchio si lamenta del fatto che un nome utente non è in relazione diretta con il nome reale dell’utente).>>

 

 

 

Tradotto significa che: credevate di divertirvi e magari anche di  mettere in tasca qualche soldino di notorietà, e invece è peggio che lavorare in fabbrica!!! Ci impegnano a non far nulla di tutto quello per cui abbiamo aperto un profilo su Facebook, almeno a noi pare sia questa l’interpretazione. (si scherza anche…ma solo un pochino!)

 

 

I dispositivi

 

 

Ognuno di noi usa FB sul pc, su uno smartphone o su tablet. Se cambiate il numero  di telefono sappiate che siete voi che entro 48 ore dovete avvertire FB che lo avete cambiato altrimenti eventuali informazioni destinate a voi dalla piattaforma social potrebbero arrivare al vecchio numero e quindi forse a qualcun’altro, o andare perdute.

 

La pubblicità

 

 

Ogni giorno sulla ns bacheca, vediamo annunci pubblicitari ma probabilmente quando abbiamo registrato il ns profilo (anni prima) non pensavamo che avremmo dato loro il consenso  di sottoporci   qualsiasi annuncio pubblicitario. Il documento di Facebook recita così:

 

<<9. Informazioni su pubblicità e altri contenuti commerciali pubblicati o supportati da Facebook

Il nostro obiettivo è fornire pubblicità e altri contenuti commerciali o sponsorizzati di valore a utenti e inserzionisti. A tal fine, gli utenti accettano quanto segue:

  1. Gli utenti forniscono a Facebook l’autorizzazione a utilizzare il loro nome, l’immagine del profilo, i contenuti e le informazioni in relazione a contenuti commerciali, sponsorizzati o correlati (ad esempio i marchi preferiti) pubblicati o supportati da Facebook. Tale affermazione implica, ad esempio, che l’utente consenta a un’azienda o a un’altra entità di offrire un compenso in denaro a Facebook per mostrare il nome e/o l’immagine del profilo di Facebook dell’utente con i suoi contenuti o le sue informazioni senza ricevere nessuna compensazione. Se l’utente ha selezionato un pubblico specifico per i propri contenuti o informazioni, rispetteremo la sua scelta al momento dell’utilizzo.>>

 

 

Poi ci sono le modifiche al regolamento, quelle  che non possiamo fare altro che accettare, se stessimo leggendo il documento di una banca, sarebbero le modifiche unilaterali  ( vi suonano conosciute?) :

<<L’uso ininterrotto dei Servizi di Facebook in seguito alla comunicazione delle modifiche apportate alle nostre condizioni, normative o linee guida costituisce l’accettazione implicita delle condizioni, normative o linee guida modificate.>>

 

<<L’utente accetta che i suoi dati personali vengano trasferiti ed elaborati negli Stati Uniti.>>

 

 

 

I Principi di facebook, quelli sulla base dei quali è redatto l’accordo che stiamo scorrendo.

La prima cosa che salta all’occhio è che tutti i principi di Facebook sono coniugati al condizionale…

 

 

  1. Libertà di condivisione e di contatto
    Gli utenti dovrebbero avere la libertà di condividere tutte le informazioni…
  2. Proprietà e controllo delle informazioni
    Ogni utente è proprietario delle proprie informazioni. Ciascun utente dovrebbe avere la libertà di condividere tali informazioni con chiunque desideri…. 
  3. Libero flusso di informazioni
    Gli utenti dovrebbero avere la libertà di accedere a tutte le informazioni…. 
  4. Uguaglianza fondamentale
    Ciascuna persona, (individuo, inserzionista, sviluppatore, organizzazione o altro ente) dovrebbe essere rappresentata e avere accesso alla distribuzione… 
  5. Valore sociale
    Gli utenti dovrebbero avere la libertà di creare la propria reputazione…. 
  6. Piattaforme e standard aperti
    Gli utenti dovrebbero disporre di interfacce programmatiche… 
  7. Servizio fondamentale
    Gli utenti dovrebbero essere in grado di utilizzare Facebook gratuitamente al fine di creare una presenza…
  8. Benessere comune
    I diritti e le responsabilità di Facebook e dei suoi utenti dovrebbero venire descritti in una Dichiarazione dei diritti e delle responsabilità, la quale non deve essere incoerente rispetto ai presenti Principi.
  9. Processo di trasparenza
    Facebook dovrebbe rendere pubblicamente disponibili le informazioni in merito ai propri scopi, piani, politiche e operazioni…
  10. Un unico mondo
    Il servizio di Facebook dovrebbe trascendere i confini geografici e nazionali ed essere disponibile per gli utenti di tutto il mondo.

 

 

 

NB. Il punto 9 è molto divertente, non trovate?

Segnaliamo la sezione << normativa sui dati>> specifica parte a cui Facebook rimanda e  in cui:
“vengono illustrate le informazioni che raccogliamo e le relative modalità di utilizzo e condivisione”.
Il testo alla lettura è semplice e chiaro e amichevole,  il messaggio univoco: ogni singola azione che l’utente compie tramite profilo Facebook è registrata e immagazzinata. Vi rimandiamo alla lettura completa delle norme qui ne citiamo solo alcune parti, sufficienti a nostro avviso ad accendere alcune utili lampadine. (Si dirà così?)
Ecco cosa raccoglie fra le altre cose l’algoritmo di FB:
– la posizione e la data di una foto
– le informazione su di te fornite da altro account
– persone e gruppi con cui ti connetti
– le informazioni relative a transazioni e pagamenti
– informazioni sul dispositivo che usi
– informazioni dai siti web che usano nostre app e servizi e che visiti
– …
se non bastasse a “profilarci” dettagliatamente tutto questo, in aggiunta ci sono le informazioni dai  partner terzi.
E di queste informazioni che se ne fa il Social?
<<La creazione di esperienze personalizzate e interessanti è la nostra passione. >>
Il risultato è la filter bubble. Qualcuno le ha definite camere dell’eco. Rischiamo di essere rinchiusi nella bolla di ciò che già conosciamo e a cui siamo interessati e basta. Per dirla con Bill Bishop:

The “great sorting,” the idea coined by Bill Bishop, that more people are clustering into like-minded groups, creating a less connected, more polarized society.

 

che tradotto vuol dire che se ad esempio vogliamo informarci sulle prossime elezioni comunali, sulla nostra bacheca -  volenti o nolenti – ma anche – coscienti o inconsapevoli – vedremo solo contenuti che corrispondono a quello che ci piace,  per cui abbiamo mostrato affinità in precedenza  – calcolato in base alle nostre azioni sulla piattaforma – e niente, e sottolineiamo, niente altro. E le altre informazioni, e le cose scomode, e  il contraddittorio,  e la critica, e quella cosa così – scontata e banale – che si chiama libertà di informazione?

Esiste un altro aspetto a cui  Fb tiene in particolar modo, e che rischia, almeno secondo noi, di diventare un oggetto  pericoloso. I nostri dati sono utilizzati anche per:

 

 

<< fornirti collegamenti rapidi e suggerimenti personalizzati>>

 

 

Probabilmente esageriamo ma presto se non ci svegliamo dal torpore “sociale” ci troveremo a fare ciò che la bacheca ci suggerisce senza fare opposizione, anzi ringraziando. Si sa l’essere umano se ha una soluzione semplice non ci pensa due volte ad usare la scorciatoia.

 

 

In chiusura vogliamo rassicurarvi – perché probabilmente siamo stati troppo allarmisti –  è vero Fb  ci ha in palmo di mano ma se ne siamo consapevoli  e riattiviamo il senso critico potremmo, forse,  continuare ad essere sociali ma non cucuruccù!!!  (Proviamoci almeno)

 

Ma non preoccupatevi Facebook ci fornisce uno strumento per gestire al meglio i contenuti che abbiamo condiviso a destra e a manca e magari in modo poco consapevole: il Registro Attività, questo sconosciuto. Scommettiamo, guardando le ns attività,  sul famigerato registro, che scopriremo di aver condiviso contenuti senza nemmeno essercene accorti.

(stateve accuort!!!)

 

Ciliegina sulla torta,  un NB (nota bene) scritto di proprio pugno dallo stesso Mark Zuckerberg :

 

<< Tieni presente che le informazioni che le altre persone hanno condiviso su di te non fanno parte del tuo account e non verranno rimosse quando lo elimini>>

 

Ogni vostro commento sarà benvenuto e molto, davvero molto prezioso.

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