Io resto scettico. Penso che le carte abbiano un forte valore simbolico più che una concreta efficacia precettiva. E non mi sembra realistico per l’Ordine aprire un fronte di conflitto così vasto e dilaniante all’interno di decine e decine di redazioni di gran parte delle testate italiane.
Non sarebbe meglio accentuare l’ impegno per la qualità e la dignità del giornalismo offrendo alle nebulose dei giornalisti autonomi che ruotano attorno alle redazioni ‘’centrali’’ – e che rappresentano delle vere e proprie redazioni diffuse – delle concrete occasioni di formazione, di qualificazione e di aggiornamento professionale?
In modo da consentire al sindacato, in tutte le sue articolazioni, di ‘’convincere’’ (oltre che una parte dei suoi quadri dirigenti) gli editori che la qualità non sta solo all’interno delle mura della testata ma vive anche all’esterno e che come tale va compensata.
E per permettere in particolare ai Cdr (a dei nuovi Cdr, che siano rappresentativi di tutti i redattori, interni ed esterni, di tutta la macchina della produzione) di ‘’convincere’’ la catena di comando che un budget per 20 ‘’redattori’’ esterni non può essere pari al costo di un solo redattore interno.
Lungimiranza, competenza, visione. Queste le caratteristiche del nostro maestro. Caratteristiche che hanno connotato tutta la sua opera, durante gli anni del lavoro e della sua attività politica, dentro alle istituzioni del giornalismo. Una visione quella di Pino Rea, davvero lucida e anticipatrice di tendenze, movimenti, e avvenimenti, che si sarebbero poi verificati con puntualità svizzera nella nostra professione e nel mondo.
Lasciamo dunque che siano le Sue parole e le testimonianze di chi lo ha conosciuto a raccontarci di Pino, e a farci rivivere alcuni momenti unici e rari, e grazie a tutti per l’affetto e la stima tributate a Giuseppe Rea, nostro maestro e guida, conosciuto da tutti come “Pino”, Â ora e sempre.
Andrea Fama
Incredulo e scosso, ma soprattutto grato, tanto grato per averlo conosciuto e aver potuto apprendere da lui, sul giornalismo e sullo stare al mondo
Leila Zoia
Grande tristezza per la scomparsa di un grande professionista e un’ottima persona. Le sue intuizioni sono state la guida che per anni hanno orientato le nostre discussioni e gli approfondimenti sul mondo del giornalismo
Antonella Beccaria
Mi dispiace moltissimo. Persona Straordinaria
Claudia Dani
è stato il mio primo passo dentro al meraviglioso e faticoso mondo di lsdi, e tutto quello che ha modificato in me, compreso l’onore di conoscere e collaborare con lui e con tutti voi. Pino meravigliosa e accogliente persona che voleva e credeva tanto nel futuro e in chi voleva realizzarlo il futuro; è stato con me incoraggiante e tanto accogliente. Una bella testa dura
Vittorio Pasteris
Per me Pino è stato come un padre professionale e in certe fasi non solo professionale. Siamo davvero stati fortunati a conoscerlo e a vivere importanti pezzi di vita con lui. Ha avuto una vita intensa seguendo ka passione per un giornalismo fatto bene declinato da cronista, maestro di torme di altri giornalisti, sindacalista e poi innovatore nei momenti in cui avrebbe potuto tirare i remi in barca e vivere di rendita per tutto il lavoro fatto.