Da Rsf una cassaforte digitale contro la censura

Ci sono giornalisti e blogger che rischiano la prigione e la pelle, per raccontare cosa accade nel loro paese.  Da oggi Reporters sans frontières mette a loro disposizione un canale di comunicazione digitale criptato per trasmettere articoli, foto, video e documenti altrimenti vietati in patria. L’organizzazione li pubblicherà dopo una scrupolosa verifica delle fonti. Il sito We Fight Censorship garantisce la pubblicazione di documenti sottoposti a censura, la cui pubblicazione ha causato o può causare rappresaglie nei confronti degli autori.  I contenuti sono ospitati in lingua originale e tradotti in francese e inglese. Reporters sans frontières fa appello al volontariato per la traduzione in altre lingue.

 

di Pino Bruno

(Globalist.it)

 

La cassaforte digitale creata dall’organizzazione che si batte per la libertà d’informazione permette di inviare documenti in modo anonimo e a prova di intercettazione. Se si clicca su questo link si può trasmettere ogni tipo di allegato. Per incrementare la sicurezza, RSF consiglia di usare una connessione VPN o strumenti di crittografia come Tor, o Psiphon.

 

 

Il nuovo sito è un rifugio virtuale che offre protezione alle vittime di censura e mette a disposizione di giornalisti e blogger un kit di sopravvivenza  – strumenti digitali, informazioni, guide per l’uso – per sottrarsi alle “attenzioni “ delle forze di sicurezza dei regimi dittatoriali.

 

We Fight Censorship si aggiunge al rifugio fisico aperto da Reporters sans frontières a Parigi a giugno del 2010.