#digitRoma Il programma
Buongiorno, benvenuti, ben ritrovati, eccoci pronti alla prima edizione “fuori porta” del nostro festival. Per la prima volta digit ha ottenuto crediti deontologici e la cosa ci rende particolarmente fieri. 13 a fronte di 9 ore di contenuti suddivisi in tre eventi di 4, 2 e tre ore. Continueremo anche a Roma a parlare di algoritmi, come avrete già visto dando un’occhiata al programma.
Osserveremo questa nostra società pienamente immersa nella rivoluzione digitale provando a raccontare il lavoro e i diritti dei lavoratori e l’operato delle aziende dentro questa rivoluzione che prevede fra le varie cose l’applicazione di algoritmi per definire la forza lavoro, per amministrarla, per gestirla, per renderla efficiente. Partiremo dall’esempio italiano di Amazon, cercheremo di capire quali siano le rivendicazioni dei lavoratori e come mai una delle aziende più avanzate nella ricerca e nella tecnologia tratta i propri dipendenti con metodi, come ci ha detto Fiorenzo Molinari segretario della Filcams Cgil di Piacenza, ottocenteschi. Proveremo a scoprire quanto il giornalismo sia vittima o forse protagonista? Della rivoluzione digitale e dell’uso massiccio dell’intelligenza artificiale e degli algortimi.
Una professione la nostra che già nel 2011 vedeva all’opera i computer al posto delle persone per compilare le tabelline delle partite di baseball in America, oggi è fatta per oltre il 60 per cento da meccanismi automatici e non da uomini. Dunque una professione in declino eppure anche nel pieno del suo rilancio, nel centro del proprio Rinascimento. Basterebbe smettere di rincorrere le notizie e cominciare a gestire i flussi, a curarli. Bisognerebbe forse provare ad allargare la base dei “facenti funzioni giornalistiche” e mettere sempre il giornalismo sopra a ogni cosa. Eresia?
Lo scopriremo proprio a Roma il 2 febbraio prossimo. Cercheremo di capire cosa sono esattamente questi algoritmi e come funzionano e perchè dovremmo essere sempre più informati e coscienti riguardo al loro funzionamento e al loro uso. Ci faremo spiegare cosa se ne fanno i social delle nostre informazioni, dei nostri dati, ma anche delle notizie prodotte dagli organi di informazione, da giornali e giornalisti regolarmente pagati. Quelle notizie che un tempo dovevamo comprare in edicola o ascoltare alla radio o vedere in tv, e che ora ci arrivano direttamente da dentro il nostro social preferito, gratuitamente sul nostro smartphone.
Parleremo di giornalismo etico e sostenibile. Lanceremo una nostra proposta specifica proprio dedicata a questo tema. E poi ascolteremo i comunicatori aziendali, cercheremo di farci dire come è cambiato il loro lavoro dentro la rivoluzione digitale. Chiederemo loro quanto giornalistici siano o quanto potrebbero ancora diventare: i contenuti prodotti attraverso il loro operato dalle aziende in cui sono impiegati. E di come nell’epoca della disintermediazione, la nostra epoca, essi e le loro aziende (pubbliche o private) siano costretti – è proprio il caso di dirlo - ad agire sempre con maggiore trasparenza ed efficenza nel divulgare le proprie informazioni : di servizio e di mercato.
Nell’ultimo panel della giornata romana di digit apriremo poi la delicatissima tematica delle elezioni politiche prossime venture: 4 marzo 2018. Non lo faremo per ammorbare i convenuti con l’ennesima polemica fra Guelfi e Ghibellini; proveremo invece a spiegare come l’apporto degli algoritmi e di una scienza che si chiama psicometria, abbiano potuto scompaginare completamente le analisi, le previsioni e poi l’esito stesso di altre importanti elezioni nel mondo, una fra tutte la Trump vittoria negli USA. Ci proveremo soprattutto grazie a Voi e al vostro contributo a distanza, in remoto, che ci date ogni giorno e che potrete darci in diretta sui social e attraverso il liveblogging della giornata in diretta, usando l’hashtag #digitRoma; ci proveremo attraverso l’acume e la saggezza dei nostri relatori e grazie alla collaborazione dei nostri “analisti” per dirla alla maniera di TvTalk, che in questa edizione di digit saranno alcune decine di alunni del liceo classico De Sanctis di Roma.
(to be continued: next stop Milan)