Andrea Fama

Andrea Fama

Il Web per rilanciare la partecipazione democratica? Un convegno alla Camera

In che modo la tecnologia può facilitare la partecipazione delle persone alle scelte politiche? E come dovrebbero rapportarsi le istituzioni alle pratiche di cittadinanza digitale per tentare di colmare il fossato di disaffezione e sfiducia creatosi negli ultimi anni tra cittadini e politica? Come LSDI, da sempre attenti al tema della partecipazione (vedasi il nostro sostegno della Iniziativa Foia.it) e della cittadinanza e cultura digitale (vedasi il nostro Festival Digit), segnaliamo il convegno ‘Reti per la democrazia - Nuove forme di partecipazione e attivismo online’, il 17 novembre presso la Camera dei Deputati.

I giornalismi possibili

Un classico pomeriggio di lavoro alla scrivania. Tutti accesi, contemporaneamente, lo schermo grande della televisione, quello più piccolo del lap top, e quello ancora più piccolo del cellulare. E mentre in TV la scena è di Mentana, con la brulicante staticità del Quirinale sullo sfondo, gli altri due schermi sono attraversati da un flusso costante e variegato di informazioni. Ne intercetto tre che catturano la mia attenzione per il breve racconto che, in stretta e casuale successione, offrono del variopinto mondo dell’informazione e dei giornalismi oggi possibili (e di quelli ormai francamente impensabili).

SoldiPubblici.it, tra fumogeni e duplicazioni

Lo premetto subito: SoldiPubblici.gov.it non mi convince. Non per l’idea in sé, ovviamente positiva, ma per l’approssimazione che la contraddistingue e, con essa, contraddistingue la ‘strategia’ del Governo in materia di trasparenza e partecipazione dei cittadini alla gestione della cosa pubblica. E poco c’entrano fenomeni quali benaltrismo e malpancismo, principi ispiratori come “il meglio è nemico del bene”, piuttosto che slogan faunistici di sorta (gufi, certo, ma anche tanti pappagalli, iene e sciacalli). La faccenda, come sempre in Italia, è grave ma non è seria.

Cottarelli: ‘sparito’ il Dossier sulla spending review

Chigi, abbiamo un problema. C’è il rischio che i 25 documenti che compongono il Dossier dell’ex commissario Cottarelli alla spending review siano andati ‘smarriti’. Con i conti pubblici in dissesto, la Presidenza del Consiglio (PdC) e il Ministero dell’economia e delle finanze (MEF) si rimbalzano la responsabilità in materia, complice il dichiarato trasferimento di competenze - ma anche quello fisico del Commissario, il suo staff e la relativa documentazione – da Via XX settembre a Palazzo Chigi. A quanto pare nessuna delle due istituzioni è in possesso del Dossier richiesto lo scorso dicembre da FOIA.it (e non solo)

Trasparenza in Italia: “vorrei ma non posso” o “potrei ma non voglio”?

L’Italia è un Paese che ha fatto della segretezza il carburante naturale della macchina pubblica. È in questo contesto che è maturata e cresce la consapevolezza e la richiesta da parte dei cittadini di un’azione più incisiva verso una reale trasparenza delle istituzioni. Ma l’atteggiamento dell’attuale Governo verso le ripetute istanze di trasparenza, che montano non solo dal basso ma ormai in modo sempre più trasversale, si pone a metà strada tra il “vorrei ma non posso” e il “potrei ma non voglio”.

L’UE annuncia una consultazione su libertà e pluralismo dei media

L’Associazione dei Giornalisti Europei (AEJ) accoglie con favore l’annuncio odierno (22 marzo) del Commissario Neelie Kroes, vice presidente della CE e responsabile per l’Agenda Digitale Europea, di una consultazione pubblica sulla libertà e il pluralismo dei media nell’Unione europea che coinvolgerà tutti gli attori competenti a partire da oggi e per le prossime 12 settimane. L’AEJ ha assicurato alla Commissione che parteciparà attivamente al dibattito su competenze e ruolo dell’Unione nel tutelare la libertà dei media a fronte delle minacce multiple cui è esposta, specie quelle derivanti dall’abuso del potere statale nei confronti dei media indipendenti.