Redazione

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Il FOIA sbarca in prima serata. Un piccolo passo per l’audience, un grande passo per l’informazione e la democrazia in Italia

La campagna per l'accesso ai 25 documenti del Dossier Cottarelli ha avuto un’ampia diffusione, anche a livello nazionale, con un esaustivo articolo del Fatto.it, il cui direttore, Peter Gomez, ha rilanciato il tema anche nel corso della trasmissione ‘di martedì’, in prima serata su La7. Si tratta di un momento importante della campagna per un FOIA in Italia, poiché, oltre alla volontà politica di un intervento serio in tal senso, a mancare finora è stata anche la giusta consapevolezza dei cittadini, raramente informati sui propri (disattesi) diritti in materia, specie da parte dei media mainstream. Qui l’estratto dell’intervento del Direttore Gomez sulla Iniziativa per un FOIA in Italia (www.foia.it) e sulla campagna per l’accesso al Dossier Cottarelli.

La professione giornalistica in Italia: continua il declino del lavoro dipendente e cala il peso delle testate tradizionali

Si restringe sempre di più il campo del lavoro giornalistico dipendente, con una massiccia espulsione dalle redazioni, mentre il peso delle testate tradizionali in termini di occupazione diminuisce sensibilmente. La ‘’bolla’’ del lavoro autonomo (o parasubordinato) continua intanto a gonfiarsi…

Rapporto sulle torture della CIA: una pubblicazione tribolata (la timeline di Pro Publica)

“Il Senato americano ha avviato un’indagine sul programma della CIA per i detenuti quasi 6 anni fa. Una bozza del rapporto è stata redatta 2 anni fa. Oggi [8 aprile 2014, NdR], il Senate Intelligence Committee ne ha finalmente divulgato una scottante sintesi. (L’intero rapporto è tuttora classificato) Perché ci è voluto così tanto tempo? Si tratta di una vicenda che riguarda l’indecisione della Casa Bianca, l’opposizione repubblicana, e la ficcanasaggine della CIA”. Così scriveva Pro Publica in un post di 8 mesi fa, in cui una timeline ricostruiva le tappe che hanno portato alla pubblicazione, il 9 dicembre, del rapporto del Senato statunitense sulle torture praticate dalla CIA ai detenuti sospettati di terrorismo. Un bell’esempio di come il giornalismo possa aiutare a fare chiarezza e mettere in fila i fatti, accompagnando il lettore-cittadino alla comprensione degli stessi e alla formazione autonoma di un'opinione consapevole. Qui la timeline aggiornata di Pro Publica.

”Ma che torture…” – parte seconda

Il Senato statunitense ha rilasciato un rapporto della C.I.A. relativo al ricorso alle torture durante la presidenza di George W. Bush. In attesa di conoscerne in modo più puntuale il contenuto, Lsdi ripropone i memorandum del Dipartimento della giustizia Usa sui cosiddetti metodi “duri” di interrogatorio della C.I.A., resi pubblici nel 2010 da Barack Obama grazie al suo ricorso al Freedom Of Information Act (FOIA). Dai rapporti si evince chiaramente come l’Amministrazione Bush fosse a conoscenza che tali metodi, in particolare il waterboarding, fossero assimilabili alla tortura, e avesse comunque dato l’autorizzazione a procedere. A suo tempo Lsdi aveva tradotto integralmente i memorandum, che riproponiamo qui di seguito.