Media e potere

OpenCivitas.it: un altro modo di “aprire” la spesa pubblica. E provare a capirla

Non solo numeri slegati dal contesto. L’obiettivo di OpenCivitas.it, progetto alimentato e lanciato lo scorso novembre (un mese prima di SoldiPubblici.it) dal Ministero dell’Economia e da SOSE, è quello di consentire a cittadini e amministratori locali di visualizzare il fabbisogno standard, la spesa storica e un insieme di indicatori (tra cui quelli di efficienza) per tutti i comuni e le province delle regioni a statuto ordinario. Abbiamo provato a capire luci e ombre del progetto con un’intervista a SOSE che ha sviluppato il progetto.
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SoldiPubblici.it, tra fumogeni e duplicazioni

Lo premetto subito: SoldiPubblici.gov.it non mi convince. Non per l’idea in sé, ovviamente positiva, ma per l’approssimazione che la contraddistingue e, con essa, contraddistingue la ‘strategia’ del Governo in materia di trasparenza e partecipazione dei cittadini alla gestione della cosa pubblica. E poco c’entrano fenomeni quali benaltrismo e malpancismo, principi ispiratori come “il meglio è nemico del bene”, piuttosto che slogan faunistici di sorta (gufi, certo, ma anche tanti pappagalli, iene e sciacalli). La faccenda, come sempre in Italia, è grave ma non è seria.
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Cottarelli: ‘sparito’ il Dossier sulla spending review

Chigi, abbiamo un problema. C’è il rischio che i 25 documenti che compongono il Dossier dell’ex commissario Cottarelli alla spending review siano andati ‘smarriti’. Con i conti pubblici in dissesto, la Presidenza del Consiglio (PdC) e il Ministero dell’economia e delle finanze (MEF) si rimbalzano la responsabilità in materia, complice il dichiarato trasferimento di competenze - ma anche quello fisico del Commissario, il suo staff e la relativa documentazione – da Via XX settembre a Palazzo Chigi. A quanto pare nessuna delle due istituzioni è in possesso del Dossier richiesto lo scorso dicembre da FOIA.it (e non solo)
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Il FOIA sbarca in prima serata. Un piccolo passo per l’audience, un grande passo per l’informazione e la democrazia in Italia

La campagna per l'accesso ai 25 documenti del Dossier Cottarelli ha avuto un’ampia diffusione, anche a livello nazionale, con un esaustivo articolo del Fatto.it, il cui direttore, Peter Gomez, ha rilanciato il tema anche nel corso della trasmissione ‘di martedì’, in prima serata su La7. Si tratta di un momento importante della campagna per un FOIA in Italia, poiché, oltre alla volontà politica di un intervento serio in tal senso, a mancare finora è stata anche la giusta consapevolezza dei cittadini, raramente informati sui propri (disattesi) diritti in materia, specie da parte dei media mainstream. Qui l’estratto dell’intervento del Direttore Gomez sulla Iniziativa per un FOIA in Italia (www.foia.it) e sulla campagna per l’accesso al Dossier Cottarelli.
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La professione giornalistica in Italia: continua il declino del lavoro dipendente e cala il peso delle testate tradizionali

Si restringe sempre di più il campo del lavoro giornalistico dipendente, con una massiccia espulsione dalle redazioni, mentre il peso delle testate tradizionali in termini di occupazione diminuisce sensibilmente. La ‘’bolla’’ del lavoro autonomo (o parasubordinato) continua intanto a gonfiarsi…

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Rapporto sulle torture della CIA: una pubblicazione tribolata (la timeline di Pro Publica)

“Il Senato americano ha avviato un’indagine sul programma della CIA per i detenuti quasi 6 anni fa. Una bozza del rapporto è stata redatta 2 anni fa. Oggi [8 aprile 2014, NdR], il Senate Intelligence Committee ne ha finalmente divulgato una scottante sintesi. (L’intero rapporto è tuttora classificato) Perché ci è voluto così tanto tempo? Si tratta di una vicenda che riguarda l’indecisione della Casa Bianca, l’opposizione repubblicana, e la ficcanasaggine della CIA”. Così scriveva Pro Publica in un post di 8 mesi fa, in cui una timeline ricostruiva le tappe che hanno portato alla pubblicazione, il 9 dicembre, del rapporto del Senato statunitense sulle torture praticate dalla CIA ai detenuti sospettati di terrorismo. Un bell’esempio di come il giornalismo possa aiutare a fare chiarezza e mettere in fila i fatti, accompagnando il lettore-cittadino alla comprensione degli stessi e alla formazione autonoma di un'opinione consapevole. Qui la timeline aggiornata di Pro Publica.
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