Risultati della ricerca per: data journalism

L’ informazione iperlocale non può essere delocalizzata. Il caso (negativo) di Journatic

Non si può fare informazione iper-locale  se uno è iper-distante. L’ informazione iperlocale si struttura e vive grazie all’ impegno di redattori che sono  presenti e  grazie alla relazione che si intesse fra redazione e community di riferimento. In un…

Con l’ era digitale cambia il profilo del ‘redattore civico’: un manifesto da Dan Gillmor

Con l’ evoluzione dei media e la loro caratterizzazione sempre più ‘sociale’, il ruolo di quello che il New York Times già nel 2003 aveva definito Public editor (il redattore che cura i diritti e gli interessi dei lettori, dei…

Un paese opaco, paralizzato da una astrusa cultura della segretezza

Così come il PIL non è sufficiente a calcolare il benessere di un paese, allo stesso modo non basterebbe uno stetoscopio a stabilirne lo stato di salute -- Il grado di trasparenza e openness delle istituzioni ne è un indicatore sempre più rilevante a livello globale. Ma in Italia l’accesso a informazioni, dati, procedimenti, ecc. della pubblica amministrazione è ancora un miraggio (e ancora ci si ostina nel tentativo di distinguere tali categorie). Stesso discorso per la trasparenza di enti e istituzioni che gestiscono tali informazioni -- Una testimonianza di Amelia Beltramini, capo redattore di Focus, fornisce gli spunti per indagare la sanità del Bel Paese, ma mette anche impietosamente in luce tutta l’opacità della cosa pubblica italiana, riscoprendo (ancora una volta) un paese patologicamente dipendente da astrusi meccanismi di segretezza. Nonché un’informazione ormai assuefatta a tali meccanismi, incapace di scardinarli, eluderli, o più semplicemente disinteressata a farlo -- Un pezzo di open journalism che ci guida tra le principali patologie italiane