Segnalazioni da Lsdi
 1 settembre
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25 agosto
– Il ritorno dei baroni dei media
È un momento di turbolenza per il mercato dei media. All’orizzonte, non si vedono ancora modelli di business che sappiano rendere il giornalismo nuovamente profittevole. Se una società che si occupa di media non produce più guadagni in modo sistematico, chiunque ne possieda una deve trovare un’altra buona ragione per investire in essa. Non c’è pertanto da stupirsi se, in circostanze così instabili, i baroni dei media possano ricomparire in molti paesi.
– Guardian, il giornalismo alla larga dai salotti
Tabloid. Wikileaks. Datagate. O per dirla in altro modo: Murdoch, Assange, Snowden. Tre scandali e un giornale, il Guardian, che in tre anni strapazza e copre di vergogna gli editori, le diplomazie, i servizi segreti e i governi degli Stati Uniti e del Regno Unito. La trincea o il simbolo (vediamola come vogliamo) di un giornalismo serio, per niente esposto alle derive della spettacolarizzazione e della banalizzazione. Con un editore coraggioso che guarda i bilanci, certo, ma non chiede genuflessione e che non scende a compromessi con la politica.
– Il Guardian, i servizi segreti inglesi e i problemi per la libertà d’espressione
Ci sono davvero parecchie cose preoccupanti in quello che sta accadendo in questi giorni in Gran Bretagna. Il Guardian, il giornale che per primo, e quasi da solo, ha rivelato al mondo l’esistenza di una vastissima rete di spionaggio sulle comunicazioni Internet sta subendo fortissime pressioni da parte del governo.
– Giornalismo locale: modelli di business tra crisi e sviluppo in Irlanda e UK
Chi paga il cronista di giudiziaria di Hartlepool che cerca notizie in tribunale in un umido mercoledì pomeriggio? Sarà un giornalista professionista a scrivere le news locali o un “amatore� Sono le domande che circolano in Gran Bretagna sul futuro del giornalismo locale. E se ci pensate la Manica non sembra poi così distante.
– Facebook è il N°1 per i Quotidiani Online
Pier Luca Santoro – Statista ha pubblicato qualche giorno fa un grafico di sintesi sul traffico generato dai diversi “social†per le principali fonti d’informazione online negli USA. Seppure con incidenze diverse, con “HuffPost US†in pole position, tutti i media presi in considerazione dall’analisi ricevono la stragrande maggioranza del traffico ai loro siti web da Facebook.
– Notizie dall’estero? Il pubblico ne chiede di più
Uno studio mostra una significativa discrepanza tra l’offerta di notizie internazionali e la richiesta di tali contenuti da parte degli spettatori, specialmente negli Stati Uniti. I ricercatori hanno scoperto che gli americani sono molto interessati alle notizie dall’estero, ma i notiziari tv negli Usa ne soddisfano a malapena la richiesta.
- Le notizie positive e il pubblico dei social media
Webcartografie – L’articolo più letto su BuzzFeed? Ventuno immagini per ripristinare la tua fiducia nell’umanità . Un post di Time indica che ha raggiunto 14 milioni di visite.
– La pubblicità si pagherà “a sguardo”, l’ invenzione di Google per i suoi Glass
Dopo il “pay per clic” la nuova frontiera è il “pay per gaze” gli inserzionisti pagheranno per ogni sguardo dell’utente “catturato”
– “Pay-Per-Gaze†sarà il futuro della pubblicità ?
Tagliablog – I Google Glass potrebbero essere in grado di “capire†quali elementi della scena sono pubblicità comprate dall’inserzionista, e quindi fatturare l’annuncio pubblicitario effettivamente osservato dall’utente
– Facebook e la pubblicità , dagli annunci video entrate da 1 mld di dollari nel 2014
A fornire la stima è un rapporto pubblicato da Morgan Stanley. La cifra rappresenta l’1% di tutta la spesa pubblicitaria televisiva negli Usa.
– Social Media Advertising: la storia della pubblicità social in un’infografica
Ci sono stati molti momenti interessanti nel mercato della pubblicità social, ecco un’infografica che mostra i principali operatori del mercato, Facebook, Twitter, Linkedln, StumbleUpon che sono emersi come leader dei social media.
– Il mito della memoria infinita
LucaConti – Internet, si dice spesso, non dimentica. Chi lo afferma la prende come una virtù positiva. Nel caso di un politico che cambia idea ogni quarto d’ora questo può essere indubbiamente un vantaggio. In molti altri casi non lo è. Si parla del diritto all’oblio digitale non per nulla.
– Live Blogging e Coinvolgimento
Pier Luca Santoro – Uno studio del dipartimento di giornalismo della City University of London analizzando la produzione, la forma e il contenuto di 146 liveblogs pubblicati tra l’aprile 2011 e il giugno 2011 sul sito del «The Guardian» ha dimostrato come questa modalità , questo format giornalistico, faccia registrare una gran quantità di accessi e lunghissimo tempo medio di permanenza in pagina.
Il Crollo dei Quotidiani Online [o di Audiweb?]
Pier Luca Santoro – La mancanza di rilevazione degli accessi da mobile, da tablet e smartphone, da parte di Audiweb, rende i dati se non inaffidabili certamente estremamente parziali, fotografia sfuocata di quello che è il panorama dell’informazione online nel nostro Paese.
– Imprese più grandi e ricerca. Così l’Italia tornerà a crescere
Enrico Moretti (docente di Economia alla University of California di Berkeley e autore di «La nuova geografia del lavoro») –  Occorre un nuovo modello economico: il nanismo delle nostre aziende frena gli investimenti in innovazione e impedisce la creazione di posti di lavoro
– Due settimane al Premio Ilaria Alpi
Il programma del Premio, che si terrà fra il 4 e l’ 8 SETTEMBRE a Villa Mussolini, Palazzo dei congressi, a Riccione.
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11 agosto
– Lo scenario apocalittico dei quotidiani statunitensi
Pier Luca Santoro – The Pew Research Center’s Project for Excellence in Journalism ha pubblicato una serie di dati sul mercato dei quotidiani statunitensi per aiutare a capire cosa c’è dietro la vendita del «The Washington Post», quale sia lo scenario di riferimento.
– Dopo l’ acquisto del Washington Post / Big Internet alla conquista del mondo dell’informazione
Wall Street Italia – Le star del Web, ovvero Google, Facebook e Yahoo, sarebbero tutti interessati a intraprendere questa strada e starebbero iniziando a puntare gli occhi sulle testate giornalistiche più importanti e influenti del mondo.
– Cosa sta succedendo all’editoria
Wired – L’ acquisto del Washington Post è solo l’ultimo di una serie di avvenimenti che stanno cambiando il panorama economico dei media. Le opinioni di Lucia Annunziata, Massimo Russo e Vittorio Zambardino
– Bezos, il Washington Post e Dintorni
Pier Luca Santoro – Il WP è stato pagato due volte il suo fatturato. Se il prezzo è alto, nonostante le ironie fatte sul fatto che valga la metà di Messi ed altro ancora, la sfida lo è ancora di più.
Sergio Lepri: le scorrettezze (culturali) del linguaggio
In esclusiva per GiULiA, Sergio Lepri – già direttore dell’Ansa, docente di linguaggio dell’informazione alla Luiss – spiega i limiti del linguaggio androcentrico.
– La solita brutta storia del giudice e del giornalista
Gad Lerner – Pessime frasi, pessimi costumi, pessimo giornalismo. Con le interviste in cui il cronista riferisce addomesticato ciò che è venuto a sapere. Con il giudice che adopera sempre lo stesso megafono personale dopo ogni sentenza importante. Pessima figura per entrambi, ma anche per i direttori di giornale
– Editoria, raggiunta intesa anti-crisi col governo
Secondo il sottosegretario Legnini, «si tratta di un’intesa importante che coinvolge, per la prima volta, l’intera filiera dell’editoria italiana». Al documento hanno aderito, tra gli altri,: Fieg (Federazione italiana editori giornalisti), Fnsi (Federazione nazionale stampa italiana), Inpgi (Istituto nazionale previdenza giornalisti Italiani), Anadis (Associazione nazionale distributori stampa), Anes (Associazione nazionale editoria periodica specializzata), Anso (Associazione nazionale stampa online).
– ANSO: editoria online finalmente in prima classe
Accordo raggiunto tra governo e mondo dell’editoria. Il tentativo è quello di arginare la crisi e trovare soluzioni per la ripresa. Per la prima volta l’editoria locale online ottiene un riconoscimento come categoria autonoma e produttiva.
– Qui Russia, il collaboratore licenziato di una tv diventa sabotatore e manda in onda uno spot anti-Putin
E’ accaduto sulle frequenze di Vostochnyi Express. Doveva andare in onda un servizio sui nuovi macchinari per un ospedale locale e invece è partito uno spot anti-Putin: corruzione endemica, giornalisti uccisi, ex agenti del Kgb al potere.
– Balcani: la riconciliazione in edicola
Perché sul mercato editoriale balcanico tirano solo le riviste che parlano di armi? E perché il ministero all’Educazione in Croazia consiglia la lettura di un periodico di storia militare? Alcune riflessioni sul tema pace, guerra e riconciliazione
– Gamification sulla Carta
Pier Luca Santoro traccia sul suo blog una panoramica sulla ‘’gamification’’ dell’ informazione su carta.
– Google Maps: nuove pubblicità locali nelle ricerche da app mobile
Si tratta di una forma di pubblicità quasi “silente”, nascosta e poco invasiva agli occhi del consumatore a cui di fatto non viene che mostrato il risultato di una sua ricerca volontaria. Google in pratica rende possibile alle aziende di ottenere la prima posizione a pagamento.
– Internet, un ‘mi piace’ tira l’altro. Uno studio svela l’effetto-gregge
Uno studio diretto da Lev Muchnik dell’Universita’ ebraica di Gerusalemme: quando qualcuno vota con un â€mi piace†un post, una recensione o un commento online, da’ il via allâ€effetto gregge’, cioe’ gli altri che a seguire si imbattono in quel commento gli assegnano a loro volta un voto positivo.
– La Legge Universale dei Contenuti Digitali: il Contenuto è Gratis. E adesso come si fa?
Antonio Tombolini – C’è una legge, si potrebbe addirittura dire una legge naturale, che governa l’economia dei contenuti digitali. Ebbene sì: ho scoperto nientepopodimenoche la Legge Universale dei Contenuti Digitali. E ho deciso di rivelarla alle masse.
– Provati per voi, i 5 anti-Facebook
Nadia Ferrigo – Più attenti alla privacy e destinati a rivoluzionare il mondo della pubblicità : sono i social network di nuova generazione per fare microblogging e story telling
– Social tv: come i social media fanno crescere l’advertising televisivo
Molte ricerche dimostrano che guardare la tv e utilizzare i social media non sono due azioni che si escludono a vicenda. Anzi, gli utenti sembrano amare postare commenti su Facebook o twittare mentre sono davanti lo schermo della tv. Operatori del settore tv e del marketing televisivo hanno capito di poter utilizzare questa nuova tendenza a loro vantaggio. L’idea non è di competere con i social media ma di usarli in modo che gli show televisivi, eventi e campagne pubblicitarie possano spingere il pubblico a partecipare attivamente ed interagire con il materiale audiovisivo mostrato.
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29 luglio
–La redazione diventa satellite: creazione sul campo e curation remota
Alessadro Cappai – Una collaborazione tra professionisti che arrivano da redazioni differenti molto utile non solo per l’evoluzione del sistema di lavoro ma per la crescita professionale dei singoli
–Social media e politica: “Ma è la TV che detta l’ agenda a internet”
Intervista a Giovanni Boaccia Artieri, professore ordinario alla facoltà di Sociologia dell’università di Urbino (insegna “Sociologia dei new media e Internet Studiesâ€), a Cagliari per un incontro su social media e comunicazione politica, ospite di Com.Unica, il festival organizzato dalla facoltà di Scienze della comunicazione.
– Webcartografie. Dati e open data
Visualising Data ha pubblicato una raccolta di link collegati a portali di open data e ad altre piattaforme di accesso ai dati: sono utili per giornalisti, designer e cittadini.
– Il giornalismo in crisi: saranno i lettori a salvarci?
Antonio Rossano – Accadono nel mondo dell’editoria e dei giornali cose che appaiono profondamente diverse. Miliardari che comprano giornali cartacei, grandi aziende che se ne liberano alla stregua di rami secchi. In realtà , nel processo di trasformazione dell’editoria, da cartacea a digitale, la necessità di meglio individuare il proprio pubblico (mercato) è alla base di una vera e propria ristrutturazione identitaria delle aziende.
– Sempre meglio che lavorare (gratis)
La storia di Effecinque, nata dalla Totem di Franco Carlini diventa uno spaccato di una professione, quella giornalistica, che vive in mezzo al guado di una crisi occupazionale pesantissima, di situazioni di sfruttamento gravi da sanare ma anche nel pieno di una rivoluzione digitale che ne sta ridisegnando i confini e riformulando i fondamentali professionali. Da Valigia Blu
– Agenzie Stampa & Ecosistema dell’ Informazione
Nel nuovo, sempre in mutamento, ecosistema dell’informazione si rompono i vecchi equilibri: i giornali hanno meno bisogno delle agenzie stampa di un tempo grazie a social media e citizen journalism; mentre dall’altro lato, le agenzie immaginano in un futuro prossimo di entrare in concorrenza con i loro clienti. Al tempo stesso le imprese, spesso clienti di entrambi, abbracciano sempre più l’idea di diventare loro stessi editori, produttori di contenuti dando vita a quello che viene raccolto nella definizione di brand journalism.
– Il software rivoluziona il giornalismo (digitale) più dell’hardware
‘’È vero che il software non potrebbe esercitare i poteri della sua leggerezza se non mediante la pesantezza del hardware; ma è il software che comanda, che agisce sul mondo esterno e sulle macchine, le quali esistono solo in funzione del software, si evolvono in modo d’elaborare programmi sempre più complessi’’.
– Il motore di ricerca semantico: se sei su Facebook non sfuggi più
Parte “graph searchâ€: per individuare una persona non servono più nome e cognome, basta indicare qualche tratto distintivo. L’innovazione è trainata dalla pubblicità ma fa infuriare gli utenti per le violazioni della privacy che rende possibili.
– Stefano Rodotà : tecnologia e democrazia, identità e diritti digitali
Il giurista al Next Fest aiuta a ripassare quali sono i diritti fondamentali, nel mondo d’oggi. E quali mancano in Italia.
– L’oblio digitale esiste, stalker e biografi avvisati
Luca Conti – Tra link rotti (bel post di Felix Samon su Reuters) e contenuti effimeri, che nessuno andrà a cercare e nessuno troverà perché hanno perso valore forse pochi secondi dopo essere stati pubblicati, il nostro tempo impiegato a cercare attenzione, partecipare, esserci, è tempo che non torna e che ci ha lasciato dentro poco o nulla. Vale la pena dedicare così tanto tempo delle nostre attività quotidiane a tali pratiche? Non è forse meglio distaccarsi, leggere qualcosa di meno effimero, dedicare più tempo all’apprendimento di qualcosa che resta?
– Lo scenario dell’Informazione Online Italiana
Pier Luca Santoro – Human Highway, per conto di Banzai, ha condotto una ricerca di analisi del panorama dell’informazione online nel nostro Paese. La ricerca, alla sua terza edizione,  presenta le dimensioni del fenomeno e approfondisce i dati di lettura da mobile, la stima del numero di lettori online a pagamento e la dinamica di acquisizione e diffusione delle notizie.
– Audiweb: i dati di giugno
In base al nuovo aggiornamento dei dati di giugno di Audiweb Trends, il report di sintesi della Ricerca di Base realizzata in collaborazione con Doxa, sono 38 milioni gli italiani che dichiarano di accedere a internet da location fisse (da casa, ufficio o da un luogo di studio) o da mobile, l’81% della popolazione tra gli 11 e i 74 anni.
– Editoria in crisi profonda: calano i giornali e la pubblicitÃ
Il sistema italiano è esposto a una crisi drammatica. Legnini sottolinea che ci troviamo in un Paese non propenso alla lettura e all’acquisto dei giornali cartacei.
– Editoria: Legnini, entro fine mese esito tavolo e proposte a governo
Giovedì 25 luglio si è riunito il tavolo di crisi con tutti i soggetti della filiera. ‘Va bene il sostegno pubblico – ha sottolineato il Sottosegretario – ma gli editori devono farsi carico di sostenere l’innovazione e l’ingresso dei giovani alla professione’.
– Rtl 102.5 ancora la radio più seguita d’Italia con 7 milioni di ascoltatori
http://www.primaonline.it/category/dati-e-cifre/dati_cifre_radio/
– Local Advertising: pubblicità su Foursquare
TraÂmite queÂsta nuova funÂzione infatti, si potrà andare ad inseÂrire all’interno della sezione “Esplora†il proÂprio locale al fine di appaÂrire tra i sugÂgeÂriÂmenti sponÂsoÂrizÂzati in funÂzione della locaÂlizÂzaÂzione, delle staÂtiÂstiÂche e degli inteÂressi dell’utente
– iPhone domina i ricavi pubblicitari e la condivisione social
Una ricerca di Opera rivela che iPhone domina i ricavi pubblicitari mobile, mentre uno studio di ShareThis svela che iPhone è il dispositivo social dominante rispetto agli altri smartphone e ai computer.
– Padre Spadaro e l’eroismo dei pionieri. La CyberTeologia diventa un Corso alla Gregoriana
Quando, pochi anni fa, il gesuita Padre Antonio Spadaro, direttore della rivista La Civiltà Cattolica, smise i panni di critico letterario per lanciarsi capo e collo nello studio della rete, difficilmente avrebbe potuto immaginare che quell’avventura intellettuale sarebbe diventata non solo l’argomento di qualche bell’articolo o libro, ma addirittura una materia di insegnamento.
– Pubblicità su siti pirata, Microsoft e Google firmano Codice di condotta
La Casa Bianca spera che altre società seguano il loro esempio per ‘tagliare i viveri’ ai siti pirata o che vendono merci contraffatte.
– L’inivisibile pubblicità on line
La pubblicità su internet è spesso l’unica fonte di entrata di molti siti. Ma in realtà quanto è redditizia per chi pone gli annunci? Secondo uno studio pubblicato ieri da Sticky, gli annunci on line possono essere ignorati dai naviganti per più del 77% del tempo.
– Twitter sincronizza gli spot in tv e in Rete
Il social network offre un’altra opportunità al mondo della pubblicità . Pronti all’invasione dei promoted tweet?
– La soluzione al precariato nel giornalismo (Fulvio Abbate)
– “Cercasi giornalista a tempo persoâ€: dossier-denuncia sull’editoria web
Vien quasi da sorridere quando si parla di giornalisti ancora come “castaâ€, come qualche ben noto esponente della vita del Paese fa. La stragrande maggioranza dei giornalisti, la “manovalanza†dell’informazione, vive una situazione di precariato difficile da digerire e di cui non si parla molto. Ci prova il Coordinamento Precari della Campania che ha presentato un dossier sulla nuova frontiera dello sfruttamento: il giornalismo web, con testate regolarmente registrate che diffondono annunci lavorativi che non nascondono nemmeno il fatto che non sia previsto un pagamento. Zero euro, solo il miraggio di un tesserino da pubblicista che vale quasi nulla con un’esperienza pregressa simile, denunciano.
– Richard Stallman e Julian Assange uniti per Edward Snowden e per la salvaguardia della privacy degli utenti
Richard Stallman e Julian Assange si sono incontrati per parlare dello scandalo Prism e del caso Edward Snowden rilasciando anche una foto provocatoria.
– “The Fifth Estate”: primo trailer della storia di Julian Assange e Wikileaks
E’ uno dei film più attesi dell’anno e si parla già di possibile premio Oscar. Si tratta di “The Fifth Estate†il film sulla nascita e la fine di Wikileaks il sito d’informazione di Julian Assange. E’ stato pubblicato da poco il primo trailer e l’effetto visivo è sconvolgente. La somiglianza tra il protagonista ed il vero Julian Assange è incredibile.
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15 luglio
– Il digitale è una cultura, non una tecnica: il giornalismo e le dieci leggi dell’universo digitale
Mario Tedeschini Lalli – Il digitale, dunque, non è il giornalismo che si fa su certi particolari mezzi (es.: il web). Se esistesse un mercato per un giornale scritto con la penna d’oca su una pergamena dovremmo sfruttarlo, ma chi al giorno d’oggi scrivesse con la penna d’oca su una pergamena dovrebbe comunque essere un “giornalista digitaleâ€, cioè un giornalista che vive e comprende l’universo nel quale vive, che è – appunto – digitale.
– I Google Glass alla prova del citizen journalism: negli Stati Uniti registrano una cattura in diretta
un documentarista e consulente di comunicazione, Chris Barrett, ha registrato il video della cattura di alcuni uomini a Wildwood sulla costa orientale degli Stati Uniti. Indossava i Google Glass. come avere una macchina fotografica o una videocamera in un luogo pubblico. In seguito ha aggiunto il filmato nella sua pagina di YouTube dove nel momento in cui viene scritto questo articolo veleggia verso 124mila visualizzazioni. E ha raccolto pi di un centinaio di commenti da parte degli utenti.
– Optimeyes, il Grande fratello della pubblicitÃ
È un sistema che riconosce sesso ed età di chi passa. E crea un messaggio ad hoc.
– Barrett Brown: il giornalista che rischia 105 anni di carcere
31 anni, ha lavorato per The Guardian e Vanity Fair e prima di dedicarsi al giornalismo a tempo pieno è stato anche portavoce informale di Anonymous, ora è in prigione in attesa di essere processato il prossimo settembre per numerosi capi d’accusa, tutti o quasi relativi ad un’unica azione, ossia l’aver scambiato con altri in chat un link alle mail sottratte a Stratfor, la compagnia d’intelligence privata che ha visto la sua corrispondenza interna e il suo discutibilissimo modus operandi, esposti da Wikileaks e numerose testate.
– Twitter cede alle richieste della Francia: forniti i dati per identificare gli utenti colpevoli di tweet antisemiti
I fatti risalgono al novembre scorso, quando un gruppo di utenti si è reso protagonista di gravi offese contro la popolazione ebraica – attraverso messaggi dal contenuto anche molto violento tramite l’hashtag #unbonjuif
– “Due euro a pezzoâ€. Un’inchiesta sul giornalismo precario
Alberto Ferrigolo – Storie di precariato giornalistico da “anni Duemilaâ€, in pieno sviluppo dell’ “era internetâ€. Perché il prepotente ingresso del new medium digitale sulla scena editoriale ha davvero sconvolto e mutato radicalmente le regole della professione. A tal punto, da aver fatto del precariato la vera e principale emergenza di un mestiere – quello del giornalista – che vive e vegeta ormai alla mercé della più totale deregulation
– Il precariato a vita nei giornali. Inchiesta sulla stampa in Italia
Seconda e ultima puntata dell’inchiesta su giornali e precariato.
– I “paria†del giornalismo chiedono diritti e welfare
C’è un fantasma che si aggira nel giornalismo italiano. Vive come un «paria». Per ogni articolo, o lancio d’agenzia, percepisce una manciata di euro. Talvolta riesce a strappare un contratto di collaborazione, ma non ha ammortizzatori sociali. Se si ammala. deve lavorare comunque. Se il suo giornale chiude, dichiara lo stato di crisi o va in fallimento, la riforma Fornero lo esclude dall’Aspi e dalla mini Aspi, l’assicurazione una tantum contro la disoccupazione prevista per gli «atipici», ma non per i giornalisti precari che lavorano da parasubordinati per una o più testate, molto spesso per anni. Se desiderano un figlio, oggi le giornaliste non hanno diritto alla maternitÃ
– Rcs, ma chi l’ha condotta sull’orlo del baratro?
Due o tre cose da un punto di vista diverso, quello di un sindacalista che non sta in prima linea su questa strana vertenza, visto che sono altri colleghi ad occuparsene.  Quella di RCS è oggi, in questo tempo e in questo spazio, una vicenda folle.
– Agcom, cala la pubblicità , si salva solo internet
Secondo un’analisi dei media 2012, in crescita solo il web, tutte le altre voci registrano un forte calo nei ricavi pubblicitari: -17,9% tv, -7,1% radio, -16% quotidiani.
– Fieg: «No all’aumento Iva su allegati dei giornali»
Editori, edicolanti e distributori contro l’incremento del 500%.
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29 giugno
– Innovazione in redazione: la newsroom a conchiglia
Alessandro Cappai – “Il giornalismo non dipende dalla carta come mezzo di diffusioneâ€: da un articolo di Magda Abu-Fadil per Huffington Post USA (la citazione è tratta dall’Innovations In Newspapers World Report 2013)
– Digital News Report 2013
Il Reuters Institute for the Study of Journalism ha diffuso i risultati  della seconda edizione del suo studio annuale “Digital News Reportâ€, studio sulle abitudini di consumo dell’informazione online/digitale in Europa, Italia compresa, e Stati Uniti.
– Aprire la porta al futuro o chiudersi nel passato: John Paton al GEN
John Paton è intervenuto al GEN di Parigi e ha poi inserito sul suo blog il suo keynote. Un bell’esempio di come si può pensare una strategia digitale.
– Come i social guidano giornali e giornalisti, strumenti di analisi
Un articolo che raccoglie le esperienze di alcune importante testate ed elenca i tool di social analysis usati. In ordine sparso appaiono: Facebook Insights, Omniture (suite di Adobe) e lo strumento real time di Google, SocialFlow, SproutSocial. Oltre a Bitly per monitorare il traffico sui link.
– – Dalla pagina al frammento
Giuseppe Granieri – «Il futuro non è più fatto di pagine, ma di “frammenti” di contenuti che vengono distribuiti in modi diversi su piattaforme diverse».
– Antitrust, editori europei contro Google: l’indagine UE deve proseguire
Gli editori chiedono al Commissario UE per la Concorrenza, Joaquin Almunia, di proseguire nella procedura di abuso di posizione dominante aperta contro Google in sede UE.
– Un Fan vale 174 dollari, su Facebook. Dove posso incassare?
Secondo una ricerca pubblicata da Syncapse, avere un fan (o “seguace”) varrebbe (per un’azienda, USA) 174 dollari, con un aumento del 28% rispetto al 2010.
– Video Instagram: per divertimento e professione
I video su Instagram potrebbero cambiare non soltanto il settore consumer, ma anche quello professionale. Cinema e giornalismo su tutti.
– App e reporter
L’Investigative Reporters and Editors (Ire) è un’organizzazione che riunisce i giornalisti investigativi nel mondo. Ha pubblicato una lista di applicazioni software per reporter. È abbastanza completa: rivela il passaggio in digitale del blocco degli appunti, della ricerca sulle cartine geografiche in strada e degli archivi di documenti accessibili attraverso una connessione dati a internet.
– Lezioni dai Blog per il NYTimes
Da alcuni mesi il «The New York Times» sta rivedendo i blog all’interno del proprio sito e molti sono stati eliminati o sono comunque prossimi ad esserlo.
– La differenza tra edizione digitale, sito web e app nei giornali
Ho ancora le idee confuse sulla differenza tra sito web di un giornale, app per mobile ed edizione digitale dello stesso. Quali i vantaggi dell’uno o dell’altro per un editore, quando puntare su uno in particolare? Posso dire che un breve articolo di Folio Mag mi ha aiutato a vederci più chiaro. Guardate anche voi.
– Un canale youtube dedicato interamante alla Storia Informatica
Nella continua ricerca degli elementi che hanno fatto grande questo settore, spesso ci si imbatte in video d’epoca che raccontano prodotti, vicende o elementi decisamente particolari e difficilmente traducibili in testo. Per questo motivo è nato il canale di youtube di Storia Informatica: http://www.youtube.com/user/StoriaInformatica, legato all’omonimo portale.
– A Roma l’ 11 e 12 luglio gli Stati generali dell’ informazione precaria
Gli Stati Generali saranno un’occasione di confronto nazionale tra freelance e collaboratori precari di tutti i settori dell’informazione. Lo scopo sarà fare il punto sulla condizione del lavoro giornalistico autonomo, parasubordinato e precario nell’attuale contesto del mercato del lavoro italiano e di crisi dell’editoria. E da ciò si potranno chiarire i nodi e gli obiettivi sui quali mobilitarsi nei prossimi mesi.
PUBBLICITA’
– Twitter Ads: la pubblicità è conversazione.
Twitter Ads è destinato a compiere una piccola grande rivoluzione: trasformare i formati pubblicitari in vere e proprie conversazioni.
– Assocom: pubblicità giù del 12,5% nel 2013, in controtendenza il digitale
Investimenti pubblicitari in Italia in calo del 12,5% a 8.420 milioni, mentra aumentano quelli online (+5,7%) sostenuti dai format video e dal mobile
– Internet, la pubblicità deve essere più chiara
L’ Antitrust americano ha chiesto ai colossi del web di evidenziare le inserzioni a pagamento.
– Tecnologia sì… ma W lo storytelling
Cannes 2013:‘Game changers. The evolution of advertising’,la storia della pubblicità in 300 pagine.
VIDEO
– Drone journalism
Su Webcartografie un video che documenta gli avvenimenti di Piazza Taksim, a Istanbul, e i problemi che questa pratica pone.
(le segnalazioni precedenti sono qui)