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Copertina "Print and Online Newspaper in Europe"I GIORNALI CARTACEI E ON-LINE IN EUROPA

Capitolo 1 - INTRODUZIONE

Richard Van Der Wurff

 

Lo sviluppo dei giornali in Rete è un esperimento enorme e ancora incompiuto di innovazione nell’industria editoriale. Ha catturato l’immaginazione e l’attenzione di ricercatori ed esperti, che hanno proposto delle idee entusiastiche su come Internet avrebbe migliorato l’approvvigionamento di notizie nella società, come pure tetre previsioni su come la stampa cartacea e l’editoria tradizionale sarebbero diventati obsoleti. Ad un livello più concreto, lo sviluppo dei giornali sul Web è una continua di ricerca dei modi in cui la tecnologia di Internet possa essere adattata e applicata per migliorare e cambiare le esistenti dinamiche di produzione e consumo delle notizie. I giornali oggi giocano un ruolo essenziale in questo processo. Melinda McAdams, che si è occupata dello sviluppo di Digital Ink, portale del Washington Post e uno dei primi giornali in Rete, descrive così questa ricerca.

«Questa esperienza è stata come fare trekking in una regione selvaggia senza una mappa o una bussola, e tutti noi che abbiamo lavorato al progetto abbiamo imparato molto lungo la strada. Abbiamo fronteggiato la difficile questione di come tradurre il giornale in un altro mezzo, e se non siamo arrivati ad una soluzione definitiva, abbiamo almeno esplorato e affrontato molte possibilità (Mc Adams 1995).

LE OPPORTUNITÁ  E I PROBLEMI DEI GIORNALI IN RETE IN UN MODO STAMPATO

Il primo giornale elettronico è nato nel 1995. Dieci anni dopo, è difficile trovare in Europa un giornale che non abbia una propria edizione on-line – nonostante alcuni esempi saranno descritti in questo libro. L’interesse degli editori verso la produzione e la distribuzione digitale di notizie, comunque, comincia molto presto. Fin dagli anni Sessanta, la produzione dei giornali viene gradualmente digitalizzata.  Questo aumenta la velocità tra la composizione della pagina e la stampa, e riduce i costi. Nel momento in cui la prima copia del giornale è disponibile in un formato digitale, questo tipo di distribuzione diventa una possibilità. Così, a partire dagli anni Settanta, gli editori hanno iniziato a sperimentare dei giornali via fax, video e perfino dei testi audio (Boczkowski 2002:271-273; Van Cuilenburg, Van Haaren, Haselhoff & Lichtenberg 1992:30-35). All’inizio degli anni Novanta, molti giornali negli Stati Uniti e in Europa hanno prodotto pubblicazioni elettroniche e le hanno vendute attraverso siti commerciali come America Online, Prodigy, eWorld e CompuServe’ (Fuhrmann 2001:10-11).  In un mercato adiacente, Reuters ha fornito nel 1994 almeno 40mila abbonati di notizie via terminale (Kist 1996). In più, le società editoriali giapponesi sperimentano una forma di multimediale su carta, sviluppando tecnologie che includono immagini HDTV nei giornali cartacei.
Molte delle opportunità, dei problemi e dei temi che oggi sono di fronte a chi si occupa di informazione in Rete, sono già stati discussi in quei primi giorni di produzione e distribuzione elettronica di notizie. Ad esempio, l’avvicendamento di differenti nuovi mezzi, il nuovo ruolo dei giornalisti (da gatekeeper ad agevolatori), la richiesta  di maggiore interattività e comunicazione tra i lettori (molto voluta, poco effettivamente concessa), lo sviluppo dell’editoria verso dei conglomerati multimediali (la cosiddetta “mediafusion”, o “una fonte, molteplici usi”), la riluttanza di molti editori di rispondere attivamente ai cambiamenti e alle domande dell’età dell’informazione, e allo stesso tempo la convinzione che gli editori stessi debbano in un modo o nell’altro impadronirsi delle opportunità fornite dal digitale per salvare l’industria editoriale dalla stagnazione (Bardoel 1993; Boczkowski 2002; Van Cuilenburg et al. 1992).
Dieci anni più tardi, questi temi occupano ancora gli editori e gli esperti. Guardando indietro nel tempo, è facile argomentare che le prime formulazioni di quei problemi  fossero influenzate dalla tecnologia, e tendessero ad esagerare sia le minacce che le opportunità sia per la produzione di notizie che per gli editori. Tuttavia, la continuità con la quale questi temi rimangono le dibattito indica che le possibilità aperte da Internet e dalle altre tecnologie digitali toccano l’identità più profonda dei giornali e dei loro editori.  Con l’esplosione della bolla economica della new economy  e l’attenuazione dell’esplosione di Internet, ci si è indirizzati verso una strada più realistica. L’attenzione di ricercatori e esperti si sposta su come gli editori e chi produce le notizie adottano, sviluppano ed applicano questa tecnologia; su come gli utenti valutano e si rapportano ai nuovi servizi offerti; e sull’implicazione che questi cambiamenti nella qualità della produzione di notizie nella società.    

QUESTO LIBRO
                                                                                                                              
Sullo sfondo di questa discussione, il libro si propone di realizzare un compito semplice ma necessario. Descrive e compara i principali giornali cartacei e on-line in 16 paesi europei, a circa dieci anni di distanza dalla loro prima apparizione. L’attenzione è rivolta alla questione centrale su come attualmente questi diversi mezzi differenzino o meno i contenuti, le informazioni e i servizi, e se lo facciano con formati simili o no. Le risposte a queste domande ci permettono di identificare le similitudini e le differenze caratteristiche dei giornali offline e online in Europa, seppur con variazioni nazionali sul tema. In più, analizzeremo le caratteristiche specifiche di ogni paese, del sistema dei media, e dello specifico mercato che influenza le differenze e le similitudini, identificando – nei limiti del possibile – quei fattori che hanno determinato lo sviluppo dei due mezzi in Europa.
I paesi analizzati nel libro abbracciano una larga varietà di condizioni economiche, abitudini dei lettori, dimensioni del mercato che esistono in Europa. Includono paesi tradizionalmente legati al mercato dei giornali, come quelli del Nord Europa, culture maggiormente orientate verso un consumo televisivo come nel Sud, ed economie di mercato emergenti come nell’Est. Per ogni paese, abbiamo analizzato lo sviluppo dei giornali cartacei e on-line, identificando il loro ruolo nell’apporto di notizie nella società, discusso le ragioni generali e specifiche del paese che definiscono il loro ruolo, e abbiamo formulato una breve previsione per i prossimi anni. Nella veduta di insieme, questi capitoli presentano una panoramica dello sviluppo dell’informazione in Rete in Europa, in relazione allo sviluppo dei corrispondenti cartacei, accanto alle tendenze nazionali ed europee per le industrie editoriali, e per le scelte strategiche e professionali.


CONSIDERAZIONI METODOLOGICHE

I risultati empirici presentati nel libro sono il risultato di una sola e vasta scala di comparazione dell’analisi del contenuto dei due mezzi. Per ogni paese, abbiamo usato lo stesso approccio per identificare le caratteristiche più importanti in un modo che fosse comparabile tra i paesi e i mezzi. Abbiamo analizzato la tipologia del contenuto e il tipo di notizie offerte dai giornali, l’uso dei collegamenti ipertestuali e di altri elementi che arricchiscono l’informazione, la convergenza di testi e video verso nuove forme multimediali, e la possibilità di interazione con i giornalisti e gli altri lettori. Queste ed altre caratteristiche saranno analizzate nel prossimo capitolo.

TESTATE CARTACEE E ON-LINE E TESTATE ESCLUSIVAMENTE WEB

Definiamo un giornale come una pubblicazione che aggiorna l’informazione regolarmente. Questo implica che un giornale sia pubblicato quattro o più volte a settimana, sia su carta che in Rete. Almeno una parte dell’informazione deve essere prodotta dagli stessi giornalisti, e dovrebbe coprire almeno in principio ogni genere di fatti di attualità.  In altre parole un giornale, secondo la definizione del nostro studio, non dovrebbe occuparsi di uno specifico settore (come i giornali sportivi o economici) (Hess 2003). In più, i giornali nazionali devono essere diffusi in tutto il paese.
I giornali on-line sono edizioni digitali delle stesse testate cartacee. Fondamentalmente, sono notizie presentate in un formato HTML o simili, fornito da un editore di una testata cartacea, accessibile dagli utenti con una connessione tramite un computer alla rete (Li 1998). Una delle caratteristiche dei giornali on-line è che gli utenti possono decidere in quale ordine i differenti contenuti appaiono sullo schermo, cliccando sui links. Le copie digitali del cartaceo (in formato PDF o altri), le newsletter, i servizi per i portatili sono esclusi da questo studio.
In alcuni degli studi, gli autori avevano scelto di includere anche un giornale presente solo nella rete, preferibilmente di una società appena nata. In un primo tempo, avevamo creduto che questi soggetti sarebbero stati meno influenzati dalle convenzioni e dalle relazioni sociali dei giornali tradizionali, e che sarebbero stati più avventurosi nello sfruttare le opportunità della Rete.  

I MAGGIORI GIORNALI NAZIONALI

Per rendere possibile un’analisi comparativa dei contenuti in 16 paesi, abbiamo dovuto limitare la ricerca in molti modi. I limiti principali, e le conseguenze che hanno avuto sui risultati della ricerca, saranno brevemente discussi qui.
Innanzitutto, abbiamo scelto di considerare in ogni paese da tre a cinque giornali, nazionali, non tabloid, a pagamento, di grande diffusione. Questi giornali rappresentano in ogni paese, in termini qualitativi e quantitativi, la stampa seria e generalista. I tabloid (come il Sun in Gran Bretagna), i giornali gratuiti (come Metro), i giornali specializzati (come La Gazzetta dello Sport), come anche i giornali locali e regionali sono esclusi dall’analisi. Questi giornali non sono ugualmente diffusi in tutta Europa, e dunque è molto difficile poterli comparare. I tabloid, ad esempio, enfatizzano «il sensazionalismo e il linguaggio semplice», «il comune denominatore più basso» nella copertura di sesso, violenza, celebrità e scandalo; e spesso un’attenzione altalenante verso gli standard ortodossi della deontologia professionale (Jones 2002). La prima pagina e il modello economico dei tabloid e così differente da tutti gli altri, che una comparazione non sarebbe stata per niente utile al nostro studio. Anche i giornali specialistici, locali o regionali offrono contenuti diversi e seguono differenti strategie economiche che i giornali generalisti e a pagamento che abbiamo invece considerato.
Una  delle conseguenze di questi criteri di selezione è che non abbiamo quindi sempre analizzato il più popolare o il più letto dei giornali. I giornali sportivi o i tabloid spesso raggiungono risultati molto alti in termini di diffusione e di lettura. Il tabloid tedesco Bild, ad esempio, è considerato il giornale di più larga diffusione in Europa, tuttavia non incontra i nostri criteri di analisi. Accanto a questo, molti interessanti sviluppi in Rete non incontrano lo scopo di questo libro. Per esempio, il giornale svedese on-line che è più attivo, Aftonbladet, è escluso dai nostri criteri. In Gran Bretagna, sia il Financial Times – che sta sviluppando il proprio sito internet in un portale finanziario – che i giornali locali – che insieme hanno sviluppato un sito nazionale pubblicitario, Fish4 – non sono stati inclusi. Il vantaggio, d’altra parte, sta nel fatto che ogni capitolo mette a confronto una serie di giornali importanti e autorevoli. Ognuno di questi gioca un ruolo fondamentale nell’apporto di notizie nel proprio paese. Un’analisi comparativa ci permette  di spargere qualche luce sull’impatto di Internet sull’industria editoriale e sulle dinamiche di produzione delle notizie.

UN SOLO GIORNO

Una seconda importante limitazione dello studio è la scelta di analizzare i giornali pubblicati in un solo giorno, l’8 ottobre 2003. Per i giornali on-line, che sono aggiornati continuamente, sono state analizzate due copie, alle 9 e alle 19, ovvero gli orari in cui sono già disponibile le edizioni cartacee del mattino e della sera.
L’8 ottobre 2003 è stato un giorno qualsiasi per quanto riguarda le notizie, che non ha registrato nessun particolare evento sportivo, guerre, disordini. Il tema principale sulla scena internazionale, riportato da tutta Europa, è l’elezione – prevista -  di Schwarzenegger a governatore della California. Le altre  notizie internazionali e interne che dominavano le notizie in quel giorno saranno discusse brevemente in ciascun capitolo. Detto ciò, è chiaro ritenere che la nostra analisi sia riferita a delle copie relativamente standard dei giornali considerati. Certo, la selezione delle notizie presentate l’8 ottobre 2003 dipende anche, come sempre, dalla presenza di eventi notizialbili quel giorno stesso o in quello precedente. Tuttavia, non c’è nessuna ragione di ritenere che i giornali quel giorno fossero differenti dagli altri giorni qualsiasi. Invece, riflettono ed esprimono la routine della selezione delle notizie e del processo produttivo.

AL CENTRO, LA PRIMA PAGINA

Un terzo limite è aver scelto di seguire la strada già tracciata da giornali e siti web nel centrare l’analisi nella prima pagina, e agli editoriali che iniziano in questa pagina, per entrambi i due mezzi considerati (Bridges & Bridges 1997; Ha & James 1998; Kenney, Gorelik & Mwangi 2000; Li 1998; Schoenbach 1997).
Definiamo la prima pagina come la principale pagina editoriale di un giornale, dove sono presentate le notizie più rilevanti e sono posti i links alle altre informazioni ed articoli. Quando gli articoli iniziano in prima e girano nelle pagine secondarie, abbiamo scelto di includerli interamente nell’analisi. Un pre-test aveva mostrato che, in caso contrario, gli items delle prime pagine online – che alcune volte sono presentati con nulla di più del titolo – non sarebbero stati adeguatamente descritti in confronto a quanto accadeva per il cartaceo.     Oltre agli articoli, abbiamo analizzato la prima pagina on-line per aggiungere altre informazioni sullo stesso giornale. L’home page di un giornale elettronico è definita come  la prima pagina in una gerarchia di pagine web.
La limitazione di analizzare solo la prima pagina è stata la più difficile scelta da raggiungere. Questa restrizione ovviamente implica che non possiamo avere una panoramica completa di tutti i contenuti, gli editoriali e le caratteristiche aggiuntive che ogni giornale presenta. Una ragione pratica che ha guidato questa scelta è stata la considerazione che sia i giornali cartacei e  elettronici hanno strutture comparabili per quanto riguarda la prima pagina, ma per il resto sono entità davvero differenti. I cartacei sono innanzitutto limitati nel numero di pagine e consistono in una sequenza di pagine, mentre i corrispettivi elettronici non hanno alcun limite di spazio e possono essere formati da una (crescente) moltitudine di pagine legate in modo ipertestuale (Jankowski & Van Selm 2000). Questo implica che un normale utente (o un ricercatore) può facilmente sfogliare l’edizione cartacea dalla prima all’ultima pagina, mentre è impossibile di fatto sfogliare tutte le pagine di un giornale on-line  Per cui, è probabile che i giornali elettronici contengano articoli  o storie che sono a stento viste dai lettori (Kenney et al.2000); ed è praticamente impossibile confrontare un campione rappresentativo di pagine ( a parte la prima) dei due mezzi.
Accanto a questa ragione pratica, crediamo che la prima pagina mostri il giornale così come l’editore vuole che sia percepito dai suoi potenziali lettori. La prima pagina dunque ci informa su quali editoriali o altri contenuti l’editore considera più importanti, per lo meno per attrarre il proprio pubblico. Perciò possiamo affermare che un’analisi comparativa delle prime pagine può darci una buona comprensione delle rispettive forze delle testate, così come gli editori decidono di mostrarle ed enfatizzarle.

GLI ITEM PIU IMPORTANTI

Infine, abbiano analizzato dettagliatamente una selezione di items, per trovare quali siano le maggiori differenze nella produzione di notizie nel cartaceo e nell’on-line. Gli elementi che abbiamo esaminato il formato, il soggetto e la collocazione geografica degli item, gli autori, l’uso delle fonti, e l’uso delle caratteristiche legate a Internet (interattività, multimedialità, legami ipertestuali) nei singoli articoli. Per questa parte dell’analisi, abbiamo concentrato l’attenzione sui 15 item più importanti che sono stati pubblicati, interamente o in parte, nella prima pagina. I più importanti sono quelli che occupano lo spazio maggiore in pagina. Nei casi in cui abbiamo trovato più di 15 item che occupavano lo stesso spazio, abbiamo selezionato quelli che contenevano illustrazioni, che erano collocati più in alto nella pagina cartacea o web e – dove è stato necessario procedere con un’ulteriore selezione – erano posizionati più a sinistra nella pagina.
Abbiamo scelto di analizzare gli item più importanti per lo stesso motivo per cui abbiamo scelto le pagine più importanti. Data la differente costruzione dei siti e dei  giornali, non è ragionevole comparare una selezione di articoli. Comunque, se ci sono differenza tra gli item dei giornali cartacei ed elettronici, è più probabile riuscire ad osservare queste differenza se concentriamo l’attenzione verso quegli item che sono disposti nella pagina in modo più evidente. Se gli editori scelgono o meno di differenziare le loro edizioni on-line dal cartaceo sottolineando i diversi temi o aree geografiche, o aggiungendo elementi multimediali o ipertestuali, queste differenze dovranno prima di tutto essere riflesse nei più importanti item della prima pagina, non in quelli meno importanti o posti nelle pagine secondarie. Se, invece, perfino il più importante item delle due edizioni risultasse simile, potremmo considerarlo come una forte indicazione del fatto che non ci sono differenze considerabili nell’intero contenuto delle due edizioni.
Il più importante inconveniente del restringere l’analisi degli item è che non possiamo affermare che gli articoli analizzati diano un’immagine rappresentativa delle notizie contenute nel giornale. Aggiunto al fatto di aver analizzato le notizie di un giorno soltanto, dovremmo tener presente che la nostra ricerca ci consente solamente di valutare in modo comparativo come i giornali cartacei ed elettronici sono posizionati nel mercato

LA RACCOLTA DEI DATI

Tutti i giornali analizzati in questo libro sono stati raccolti dai ricercatori l’8 ottobre 2003. Le analisi si sono concluse nelle settimane – qualche volta mesi – successivi. L’unico modo per salvare l’immagine di una pagina web dinamica è quello di produrne una copia stampata o comunque statica. In questo modo, però, perdiamo l’impressione di interattività e l funzionalità della pagina. Le  fotografie di questo libro – immagini dei giornali cartacei e web – talvolta illustrano quanto detto, ad esempio perdendo le pubblicità animate inserite nei siti. Nella maggior parte dei casi, comunque, abbiamo salvato le versioni elettroniche in diversi formati, inclusa una copia stampata. Questo ci ha permesso di condurre la nostra ricerca senza maggiori problemi.
Durante l’analisi sono stati eseguiti dei test di attendibilità. Evidentemente, un’analisi contenutistica di due differenti mezzi in 16 paesi con una estesa lista di variabili produce alcuni risultati che sono meno attendibili di quelli richiesti. In test successivi che testeranno specifiche ipotesi sui dati raccolti, alcune variabili, paesi, o entrambi, dovranno essere esclusi e dovranno essere presentati dei livelli formali di attendibilità. Per quanto riguarda questo libro, comunque, i test non hanno evidenziato nessun serio problema che possa rendere l’analisi decritta invalida – anche se devono essere prese precauzioni ulteriori nell’interpretare i risultati tra i vari paesi.

I PAESI SCELTI

I paesi analizzati in questo libro includono nazioni piccole e grandi, dall’Est all’Ovest dell’Europa. Sono, in ordine alfabetico: Belgio, Bulgaria, Cipro, Danimarca, Estonia, Finlandia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lituania, Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito,Spagna, Svezia.
L’uso dei giornali e degli altri mezzi è profondamente diverso in questi paesi. Per quanto riguarda la circolazione e l’accesso, bisogna fare una tradizionale distinzione tra il Nord Europa, dove la penetrazione dei giornali è alta (e le vendite di singole copie è bassa) ; il Sud Europa, dove la penetrazione è bassa (e la vendita di singole copie alta); e un grande gruppo di paesi nel centro-Europa, dove la penetrazione è modesta. Certo, ci sono delle eccezioni e  delle sottigliezze su questo modello geografico (vedi Bakker & Wadbring 2005), ma questa larga tripartizione geografica dell’Europa descrive molto bene il comportamento dei lettori dei giornali.  Tra i fattori che spiegano una diffusione così alta in alcuni paesi c’è il volume dell’economia ( economie più forti tendono ad avere più lettori di giornali), stabilità politica, e indicatori sociali (livelli di impiego e istruzione), ma non il consumo di televisione e radio (Gustafsson & Weilbull 1997). In Svezia e Italia, ad esempio, una simile proporzione di persone (circa tre quarti) si informa attraverso la televisione. Ma mentre in Svezia la stessa percentuale consuma quotidiani, in Italia la proporzione  si inverte .
Il ruolo dei giornali sul mercato pubblicitario tende a seguire il relativo peso dei giornali in ciascun paese. Il numero di lettori dei giornali sono allo stesso modo riflessi dal numero degli utenti di Internet, e conseguentemente dallo share della pubblicità in Rete. Anche in questo caso ci sono due eccezioni: i Paesi Bassi, dove la penetrazione di Internet è relativamente alta, e l’Estonia, dove la pubblicità è molto rilevante.
Mettendo da parte queste eccezioni, possiamo dividere i paesi studiati in tre famiglie di gruppi (vedi tavola 1). Il primo comprende i paesi scandinavi  dove i lettori sono numerosi, la diffusione di Internet è alta e i due mercati hanno una quota relativamente alta di mercato pubblicitario. Il secondo gruppo comprende i lettori moderati del centro Europa. Questo gruppo comprende anche i due paesi baltici inclusi nello studio (Estonia e Lituania). Sebbene le economie di questi ultimi due pesi siano più deboli degli altri paesi del gruppo, la quota dei lettori è relativamente alta. Il terzo gruppo include i paesi del Sud Europa, dove la penetrazione di giornali e Internet è bassa, le notizie vengono apprese soprattutto dalla televisione, e il mercato pubblicitario negli altri mezzi è per questo motivo scarso.

LO SCHEMA DEL LIBRO

Il cuore del libro è costituito dai 16 capitoli sugli altrettanti paesi. Seguendo una struttura simile, questi capitoli mostrano il ruolo giocato dalla carta stampata e dal Web in ciascun paese nella produzione delle notizie e di altri tipi di contenuto e servizio. Ciascun capitolo dà informazioni storiche sul contesto del mercato giornalistico, e spiega la posizione occupata da ciascun giornale. Successivamente, ogni capitolo descrive e confronta in termini quantitativi e qualitativi il tipo di contenuto, le informazioni editoriali e i servizi aggiuntivi dei giornali nei due mezzi. Qui non discutiamo solo l’apparenza dei giornali, ma descriviamo la quantità che nella prima pagina è riservata alle notizie, alla pubblicità, e ai pointers (ovvero i link, i rimandi, i sommari). In più, faremo attenzione all’equilibrio tra le notizie vere e proprie e altri formati; e valuteremo l’impiego di caratteristiche proprie di Internet come la multimedialità e l’interattività.
Una volta stabilito in quale grado i giornali e i media forniscono simili o differenti tipi di contenuto, notizie e storie in ogni paese, ciascun capitolo cerca di trarne le conclusioni. Le similitudini e le differenze sono riferiti alle tendenze e alle caratteristiche rilevanti, incluso il livello di competizione nel mercato giornalistico, le principali politiche governative, le strategie degli editori e le preferenze professionali. Seguendo questa interpretazione, ciascun capitolo si conclude con un breve valutazione  sui possibili scenari di sviluppo dell’on-line.
Ogni capitolo include le stesse tabelle, facilitando il confronto tra i paesi e rendendo più facile ai lettori trovare le informazioni alle quali sono interessati. La prima tabella di ogni capitolo fornisce informazioni generali sui giornali (numero delle tesate, diffusione, introiti pubblicitari di stampa e Internet). La seconda tabella aggiunge informazioni sui giornali selezionati, incluso l’anno di fondazione, la diffusione del cartaceo, e se disponibile il numero di visitatori del sito. La terza tabella presenta i principali risultati emersi dall’analisi. Comprende la percentuale risevata nella prima pagina a otto categorie di contenuto, all’utilizzo di pointers per segnalare i contenuti accessibili nelle pagine secondarie, il tipo di item presente nella prima pagina (titolo, articolo intero), il formato degli item completi (es, storia o commento), e la presenza di caratteri tipici di Internet (links e multimedialità).

Intervista a Mauro Sarrica

Print and online newspapers in Europe
Capitolo 1 – Introduzione
Capitolo 2 – Lo sviluppo dei giornali online
Capitolo 3 – Profilo dei giornali online e a stampa in Europa
Capitolo 13 – L’ Italia
Capitolo 20 – Conclusioni
Bibliografia

L’"io minimo" dell'interattività nei giornali online,

di Leopoldina Fortunati

Intervista a Mauro Sarrica

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Print and online newspapers in Europe

Capitolo 1 – Introduzione

Capitolo 2 – Lo sviluppo dei giornali online

Capitolo 3 – Profilo dei giornali online e a stampa in Europa

Capitolo 13 – L’ Italia

Capitolo 20 – Conclusioni

Bibliografia

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L’"io minimo" dell'interattività nei giornali online,
di Leopoldina Fortunati