TV: l’anomalia italiana
“Tv: l’anomalia italiana”. È il titolo di una raccolta di interventi e documenti curata da Lsdi in occasione di una manifestazione contro la privatizzazione della Rai che si è tenuta a Firenze il 10 febbraio scorso (“Rai. Una per tutti”) e che pubblichiamo sul nostro sito.
Sulla “deriva” del servizio pubblico e sul rischio che la privatizzazione della Rai possa diventare una resa totale alla logica dell’auditel interviene in una breve intervista Emilio Rossi, ex direttore del Tg1 e dirigente storico del servizio pubblico Rai.
Sulla anomalia italiana dell’assetto del sistema televisivo e sul rischio che il digitale terrestre – così come si sta profilando – finisca per rafforzare tutti gli squilibri e le strozzature del sistema fa il punto un articolo di Marco Mele (Il Sole24 ore).
La Legge Gasparri viene analizzata da Francesca Anania, docente di Storia delle comunicazioni di massa all’ Università ‘la Sapienza’ di Roma, con un giudizio complessivo fortemente negativo, in cui, fra l’ altro, si rileva come essa non produce “un’apertura del mercato dei media al gioco della concorrenza”, “non incide significativamente sull’ attuale struttura del mercato televisivo” e, infine, “non scardina una situazione che è contro le norme comunitarie e che conferma l’occupazione di fatto di tutte le risorse’’.
Segue una scheda sulle caratteristiche del servizio pubblico nei principali paesi europei e il testo della direttiva europea “Televisioni senza frontiere”.
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Oppure visualizza il contenuto del dossier: Emilio Rossi: la bandiera della privatizzazione è una resa all’auditel
L’ anomalia italiana e il digitale terrestre
di Marco Mele (Il Sole 24 ore)
La legge Gasparri
Il servizio pubblico nei principali paesi europei
La direttiva europea:
“Televisioni senza frontiere”
Nei collegamenti sulla destra di questa pagina troviamo una serie di documenti sulla situazione italiana, a partire dal discorso del presidente Ciampi del 13 dicembre (“qualunque sia l’assetto della televisione pubblica italiana, essa deve conservare, rafforzare, migliorare sempre di più la sua attività di servizio pubblico”), alla lettera di Enzo Biagi sulla privatizzazione della Rai, dagli articoli di Romano Prodi e Giovanni Sartori sul futuro della Rai alle posizioni “eccentriche” di Franco Debenedetti (“Servizio pubblico? Un’idea da preistoria”), fino alla risoluzione del Consiglio d’Europa (1387/2004) su “Monopolio dei media e possibile abuso di potere in Italia”
(Pino Rea.)
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