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VENEZUELA: REFERENDUM CONTRO CHAVEZ, AGGREDITO FOTOGIORNALISTA IDENTIFICATO COME SOSTENITORE DEL PRESIDENTE
08.12.03 - Il fotogiornalista venezuelano Cesar Rojas è stato aggredito mentre si trovava a seguire l'ultimo giorno di raccolta firme in vista del referendum per la rimozione del presidente Hugo Chavez. Un rappresentante dell'organizzazione d'opposizione "Coordinadora Democratica" - promotrice del referendum - ha cominciato ad insultare il giornalista forzandolo ad allontanarsi. Inoltre, secondo quanto Rojas - membro del consiglio di amministrazione della "Ciudad Guayana Photojournalists' Society" - ha riferito all'Instituto Prensa y Sociedad (IPYS), anche un funzionario della Guardia Nazionale ha tentato di fare pressione per liberarsi del giornalista adducendo il pretesto che non fosse autorizzato a stare dove si trovava. Rojas ha mostrato invano la tessera stampa dimostrando l'attività professionale per il giornale "El Guayanes". Il giornalista non ha saputo trovare spiegazioni all'accaduto.
(isf)
VENEZUELA: LE AUTORITA' TENTANO DI ARRESTARE GIORNALISTA
FONTE : Institute for Press and Society (IPYS)
21.07.03 - La Direcciòn General de los Servicios de Inteligenica y Prevenciòn (DISIP) ha tentato di arrestare Ibèyise Pacheco, caporedattore del quotidiano "Asì es la noticia" e editorialista del quotidiano "El Nacional". La Pacheco era stata convocata in tribunale per rispondere dell'accusa di diffamazione nei confronti del colonnello Angèl Vellorì, mentre a detta della giornalista le accuse contro di lei sono puramente dettate da motivazioni politiche. L'avvocato della Pacheco ha affermato che il Codice di procedura penale del Venezuela prevede che si possa tenere sotto custodia l'indagato solo se c'è il rischio che lasci il paese o che faccia azioni che siano di impedimento alle indagini. "In questo caso, anche se la Pacheco si allontanasse dal paese, le prove dell'accusa consistono in ciò che ha scritto e pubblicato, e non possono in alcun modo essere inquinate. Questo è solo un altro caso di persecuzione di un giornalista da parte del governo" ha affermato Ramòn Josè Medina, avvocato della giornalista. Già nel marzo 2002, la Inter-American Commission on Human Rights ha chiesto che venissero prese delle misure precauzionali per garantire la sicurezza di Pacheco, in seguito alle minacce da lei ricevute per i suoi articoli.
VENEZUELA: AGGREDITA GIORNALISTA RADIOFONICA
FONTE: El Istituto Prensa y Sociedad (IPYS)
16.07.03 - Patricia Poleo, giornalista radiofonica e direttrice del quotidiano "El Nuovo Paìs", è stata aggredita durante la messa in onda del suo programma radiofonico "Cuèntamelo todo" nella città di Barinas, nel sud ovest del Venezuela. La giornalista si trovava insieme alla sua troupe vicino alla residenza dell'ex Presidente Hugo Chavez dalla quale stava trasmettendo, quando un gruppo di persone - presumibilmente sostenitori di Chavez - ha iniziato a insultarla e minacciarla impedendole di continuare la trasmissione. Quindi la troupe è stata costretta a tornare agli studi radiofonici, ma qui è stata raggiunta da un altro gruppo di dimostranti che ha iniziato a urlare insulti e a lanciare pietre e bastoni. La Poleo e la sua troupe sostengono di essere rimasti bloccati per più di due ore nella stazione radio, circondata da più di duecento persone, aspettando il tardivo arrivo delle forze dell'ordine che comunque - secondo la testimonianza della giornalista - non hanno fatto nulla per ristabilire l'ordine. Già il 12 marzo 2002, la Inter-American Commission on Human Rights (IACHR) aveva chiesto delle misure precauzionali per proteggere la Poleo e altri tre giornalisti venezuelani, in seguito alle minacce da lei ricevute a causa della sua nota opposizione al governo nazionale.
VENEZUELA: CHIUSA NUOVA STAZIONE RADIO
13.02.03 - Il 4 febbraio 2003, la Còmision Nacional de Telecomunicaciones (CONATEL) con l'appoggio ufficiale degli agenti de la Direcciòn de Servicios de Inteligencia y Prevenciòn (DISIP), ha fatto chiudere Radio Amiga 105.7 FM. La stazione radio, che trasmette a El Hatillo, nello Stato di Mirando, in Venezuela, ha trasmesso per soli tre mesi. Secondo i giornalisti Roberto Martìnez e Adelso Sandoval, direttori della stazione radio, in due occasioni separate, Amiga 105.7 FM è stata visitata da ufficiali che hanno fatto ispezioni tecniche senza rilevare alcuna irregolarità. Martrìnez e Sandoval hanno aggiunto che l'azione del CONATEL e del DISIP ha avuto luogo quando stavano per intervistare il presidente del Collegio Nacional de Periodistas (CNP), Levy Benshimol e l'avvocato costituzionale Enrique Meir su un recente progetto di legge. La "Legge di Responsabilità Sociale" o "Legge dei Contenuti" è stata presentata all'Assemblea nazionale da alcuni membri del partito al governo. Secondo le informazioni del sito web ufficiale del CONATEL, la stazione è stata chiusa per irregolarità fiscali. I giornalisti rifiutano l'accusa e fanno notare che non hanno mai ricevuto nessuna comunicazione ufficiale che li avvisassedel problema. La chiusura della stazione radio arriva in un momento di grande tensione fra il governo e i media, e i giornalisti e coloro che lavorano nei media sono spesso oggetto di aggressioni fisiche e verbali.
VENEZUELA: GOVERNO APRE PROCEDIMENTO AMMINISTRATIVO CONTRO EMITTENTE TV 'VENEVISIÓN'
07.02.03 - Il governo di Caracas ha avviato un procedimento amministrativo contro l'emittente televisiva 'Venevisión' per presunte violazioni della legislazione radiotelevisiva nazionale. Si tratta della quinta inchiesta aperta per volere dell'esecutivo nei confronti di canali tv venezuelani in meno di 15 giorni, dopo che il presidente Hugo Chavez ha annunciato una "battaglia mediatica" contro i suoi oppositori. Una commissione del ministero delle informazioni, scortata da un militare armato, si è presentata agli uffici di 'Venevisión' per notificare l'apertura del procedimento. Il tutto è avvenuto mentre decine di sostenitori di Chavez si accalcavano attorno all'edificio gridando slogan contro l'emittente. Immediata la reazione dei giornalisti che si sono uniti al loro direttore, Victor Ferres, denunciando "l'ennesima violazione della libertà di espressione in Venezuela". Va peraltro rilevato che 'Venevisión' è di proprietà del potente imprenditore Gustavo Cisneros, considerato uno dei principali finanziatori del Coordinamento democratico, rete che riunisce gli schieramenti contrari al governo. Stessa sorte era toccata nei giorni scorsi a 'Globovisión', 'Radio Caracas Televisión' (Rctv), 'Televen' e a un'emittente locale dello Stato di Tachira. I principali mezzi di comunicazione venezuelani si sono uniti allo sciopero indetto dall'opposizione il 2 dicembre scorso, aumentando la pressione su Chavez per spingerlo ad abbandonare il potere. Come parte delle azioni di protesta hanno scelto di sospendere la programmazione abituale per mandare in onda, film, cartoni animati e notiziari. Solo a partire da questa settimana, quando l'opposizione ha deciso dopo 66 giorni di 'flessibilizzare' lo sciopero, hanno ripristinato in gran parte l'usuale palinsesto. (fonte: Misna)
VENEZUELA: IL PRESIDENTE CHAVEZ ANNUNCIA UNA "BATTAGLIA MEDIATICA" CONTRO TELEVISIONI E QUOTIDIANI
19.01.03 - Il presidente del Venezuela Hugo Chavez è deciso ad iniziare una battaglia mediatica ''contro i mezzi di comunicazione'' che si sono coalizzati contro il suo governo. Lo ha riferito lo stesso capo di Stato che ieri in un lungo discorso al parlamento si è scagliato contro i principali quotidiani e le quattro televisioni private del Paese: Globovision, Venevision, Radio Caracas Television e Televen. Durante il suo sfogo il presidente venezuelano ha definito le emittenti televisive i ''quattro cavalieri dell'apocalisse''. ''Dico che, nell'organizzare un'opposizione sistematica contro il mio governo, una di esse è addirittura arrivata ad utilizzare messaggi subliminali durante i film''. Invitando anche i suoi sostenitori a impegnarsi in una "battaglia mediatica", Chavez ha annunciato che il governo prenderà a breve una serie di provvedimenti amministrativi nei confronti delle televisioni e dei giornali incriminati. (fonte: Misna)
VENEZUELA: L'IFJ METTE IN GUARDIA DAL RISCHIO DI "DISINTEGRAZIONE DELLA DEMOCRAZIA" LEGATO ALLA MINACCIA RIVOLTA AI MEDIA DAL PRESIDENTE CHAVEZ
15.01.03 - L'International Federation of Journalists (IFJ) ha ammonito che la fragile democrazia del Venezuela si disintegrerà completamente se il presidente Hugo Chavez metterà in atto la minaccia di imporre il silenzio ai media indipendenti. "L'intimidazione e la prepotenza nei confronti dei media non sono le soluzioni della crisi in atto", ha affermato Aidan White, segretario generale dell'IFJ, in seguito alla minaccia espressa dal governo di revocare le licenze ad alcune emittenti radiotelevisive private. "Un'azione del genere porterà solo ad approfondire le divisioni, a gettare il paese in una nuova fase di ignoranza e incertezza, a soffocare l'idea che la democrazia possa sopravvivere sotto l'autorità del presidente Chavez". L'IFJ, che ha una sede regionale a Caracas, sostiene che durante l'anno appena trascorso i giornalisti sono stati in prima linea nel confronto tra Chavez e l'opposizione. In luglio la Federazione , che ha portato avanti un'indagine nel paese, in seguito al tentato colpo di stato in aprile, ha concluso che Chavez si è reso colpevole di aver fomentato l'ostilità generale verso i media, e ha richiesto che i giornalisti possano essere in grado di lavorare liberamente senza essere influenzati da una parte o dall'altra. Si sono registrati numerosi casi di giornalisti assaliti lungo le strade, uno è stato ucciso. L'IFJ prosegue affermando che gli operatori dei media si trovano sotto bersaglio, ed è sempre più difficile per i giornalisti lavorare con professionalità e in condizioni di sicurezza. "L'ultima dichiarazione del governo intensificherà i rischi che i reporter si trovano ad affrontare", conclude la Federazione. "La crisi in Venezuela può essere risolta solo attraverso il dialogo e la volontà politica per cercare soluzioni che rispettino i diritti democratici", ha ribadito Aidan White, "Ma sembra che il presidente Chavez stia andando nella direzione opposta". L'IFJ si sta quindi appellando al governo perché ponga fine all'interferenza con i media e denunci tutti gli attacchi a danno dei giornalisti.
Quella che segue è una sintesi di un Rapporto dell' Ifj del 17 luglio 2002
IFJ REPORT ON VENEZUELA COUP CONDEMNS CHAVEZ AND MEDIA OWNERS FOR PRESS FREEDOM VIOLATIONS
Media Release July 17th 2002
The International Federation of Journalists today issued a report on the actions of media during the recent attempted coup d'etat in Venezuela , which condemns some media owners of censorship and of using media to support an illegal attempt to overthrow the government of President Hugo Chavez.
The IFJ also accuses President Chavez of creating a "hostile atmosphere in which media staff and journalists have been subject to intolerable pressure, including threats and acts of physical violence." The IFJ says that more must be done to lift obstacles to freedom of expression in the country and calls for action to strengthen the independence and impartiality of Venezuelan journalism, including formally granting journalists the right to refuse to undertake unethical assignments and to act according to conscience.
The IFJ report, Missing Link in Venezuela 's Political Crisis: How Media and Government Failed a Test of Journalism and Democracy, follows a mission of inquiry to Caracas from June 10-12th this year. The mission was launched after the coup d'etat on April 11th when President Chavez was ousted by sections of the army after street demonstrations and then reinstated two days later following massive counter demonstrations by Chavez supporters.
The 20-page report says that media played a key role in the opposition movement against the Chavez administration while the President himself is responsible for exacerbating the crisis through intemperate, personal and hostile attacks on individuals and the media as a whole. As a result, the events of coup and counter-coup, which took place between April 9 and April 14, saw active media manipulation with anti-Chavez media closed down and then reopened while pro-Chavez opinions were censored. News of protests against the coup and the restoration of the lawful government went unreported by some media in the hands of owners opposed to the President.
"Censorship of information by media owners constitutes a breach of then trust that must exist between the public and media if democracy, pluralism and press freedom are to survive," concludes the report, which calls on international media organisations to insist that media must not be used as weapons for the overthrow of elected governments.
"Some media, by the nature of their engagement in the political process, added to the limitations on the independence and freedom of journalists created by the administration. This created the perception among large sections of the public that there is no press freedom or at least that media have compromised their democratic responsibilities."
The report supports journalists' groups and media unions that have fought both government pressure and media censorship. Their work should be strengthened. There is a particular demand that the government investigates thoroughly the street violence on April 11th and brings to justice the killers of journalist Jorge Tortosa, who died while covering the protests. The report says that Venezuelan journalist reject the politicised role of media and proposes an open debate among journalists about the need for professionalism and independence from all political forces "both government and opposition."
The report also says that an urgent dialogue is needed between government, media and journalists' leaders to restore public confidence and to maintain professional impartiality. The trade union movement in Venezuela - one of the major groups challenging the authority of the Chavez government - is asked to support the efforts of journalists and media staff to maintain their independence. Finally, the report warns that despite the restoration of the elected Government, tension between government and opposition remains high and that urgent actions are needed to protect editorial independence.
The mission was carried out by IFJ General Secretary Aidan White, IFJ Vice President Osvaldo Urriolabeitia, from Argentina and Robert Collier, a United States reporter representing The Newspaper Guild-CWA, the IFJ affiliate in the United States. The Mission was supported by the Latin America regional group of the IFJ, GAL-FIP and was assisted by the Regional Officer Gregorio Salazar, General secretary of the journalists' union of Venezuela , the SNTP.