III - Un nuovo tentativo di golpe
6 - Golpisti in ritirata
Dopo 62 giorni di serrata padronale e di sistematico sabotaggio della produzione petroliera, i golpisti venezuelani hanno deciso di seguire una vecchia raccomandazione nordamericana per le battaglie definitivamente perse: dichiarare vittoria e abbandonare la scena. Infatti - scrive Jorge Altamira in Prensa Obrera , n. 789, del 7 febbraio 2003, (Appendice 21 ) -, dopo aver elencato i successi della serrata, le grandi organizzazioni padronali del Venezuela hanno battuto in ritirata.
Una pubblicazione a circolazione limitata, che riflette le opinioni dei grandi gruppi monopolistici, ha riassunto il disastro nel modo seguente: "In poche parole il blocco è restato molto distante dalle aspettative, e sembra avere indebolito più che rafforzato la capacità della società di difendere la democrazia (sic). Hugo Chavez probabilmente non riesce a credere alla fortuna che ha avuto: i suoi oppositori non riescono a liberarsi da una strategia che li indebolisce sempre di più" ( VenEconomía semanal , 29/1). Nei giorni antecedenti alla sospensione della serrata gli editorialisti dei giornali (tutti oppositori del governo) rivaleggiavano nell'attribuire il fallimento del sabotaggio ai dirigenti ufficiali della Coordinadora Democratica o ad alcune sue frazioni. Il campo dei gorilla è, al momento, pura confusione e dispersione.